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Università di Bristol: bambini multitasking e predisposizione alla tecnodipendenza

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Bambini sempre più "nativi digitali"

Multitasking fin dalla tenera età e super tecnologici. Questo il ritratto dei bambini di oggi, secondo una ricerca effettuata da studiosi

delle università di Bristol e Loughborough, pubblicata sulla rivista International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity'.
L'analisi approfondisce le modalità di utilizzo dei dispositivi tecnologici da parte dei più piccoli, per la maggior parte ragazzini di 10-11

anni. Dalle interviste, è emerso che quasi tutti utilizzano "in contemporanea" più apparecchi, addirittura fino a cinque. Per esempio, molti

guardano la tv e intanto giocano ai videogames o inviano sms, senza tralasciare il PC (fisso o portatile) acceso e collegato su Facebook, Msn

o altri social network oppure la navigazione in Rete direttamente dal proprio smartphone. Un'abitudine che si va consolidando, soprattutto

per la presenza sempre più frequente di dispositivi portatili.
La ricerca, quindi, rivela come attualmente i bambini abbiano grandissima familiarità con gli oggetti hi-tech, sia rispetto agli adulti che

ai coetanei di dieci anni fa. Allo stesso tempo, però, il consolidamento di queste pratiche ha fatto scattare l'allarme: innanzitutto perché

l'approccio a cellulari e PC è sempre più precoce. Senza tralasciare il fatto che comportamenti simili renderebbero i bambini più sedentari,

riducendo tempo e possibilità di giocare all'aria aperta o di avere altri svaghi.
Una tendenza già confermata da altri studi recenti, come quello sui "bambini-divano" dell'università dell'Essex:il professore inglese Gavin

Sandercock ha sottoposto ad alcuni esercizi fisici circa 300 ragazzi under 10, riscontrando in loro difficoltà evidenti anche nel compiere

movimenti basilari, come correre o addirittura stare seduti in posizione eretta.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)