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Università di Cambridge: la cocaina «invecchia» il cervello

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La cocaina «invecchia» il cervello

Il tasso di perdita di volume cerebrale correlato all'età risulta significativamente maggiore nei cocainomani
La cocaina "invecchia" la mente. Sembra infatti che il cervello di chi usa regolarmente la polvere bianca mostri i segni dell'età più velocemente rispetto ai coetanei. Lo suggerisce una ricerca dell'Università di Cambridge, secondo cui l'abuso cronico di cocaina accelera il processo di invecchiamento cerebrale. Il lavoro, pubblicato su Molecular Psychiatry, ha coinvolto 120 persone simili per età, sesso e Q.I. verbale. La metà dei soggetti era dipendente dalla cocaina, il resto non aveva mai abusato di sostanze. I ricercatori, dopo aver scannerizzato il cervello di tutti i volontari, hanno scoperto che il tasso di perdita di volume della materia grigia correlato all'età era significativamente maggiore nei cocainomani rispetto ai coetanei.
LO STUDIO - I consumatori di cocaina hanno perso circa 3,08 ml di volume cerebrale l'anno: quasi il doppio rispetto agli altri (fermi a 1,69 ml l'anno). L'accelerato declino del volume cerebrale, inoltre, è risultato più importante nella corteccia prefrontale e temporale, regioni del cervello associate ad attenzione, processo decisionale e memoria. «Con l'età - nota Karen Ersche del Behavioural and Clinical Neuroscience Institute dell'Università di Cambridge - tutti noi perdiamo materia grigia. Tuttavia abbiamo visto che chi assume cocaina in modo cronico la perde a un tasso significativamente più rapido. Cosa che potrebbe essere un segno di invecchiamento precoce».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)