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Università di Firenze: nuove droghe, un progetto per riconoscerle

Università di Firenze: nuove droghe, un progetto per riconoscerle

NUOVE DROGHE, UN PROGETTO PER RICONOSCERLE. E SALVARE MOLTE VITE
Una rete di laboratori super-specializzati per individuare le nuove sostanze e aumentare i monitoraggi in tutta Italia, migliorando la sicurezza sulle strade

È un fenomeno in crescita continua, di cui è difficile tracciare i confini perché restano sfuggenti, cambiano in continuazione. Le nuove sostanze psicoattive o NPS sono sempre più diffuse e pericolose, ma sono difficili da individuare e «schedare» perché quasi ogni giorno se ne aggiunge un'altra e la fantasia degli «architetti di droga», come li chiama la tossicologa forense dell'Università di Firenze Elisabetta Bertol, non sembra conoscere limiti. Ma più nuovi stupefacenti si identificano, più vite si possono salvare: così Bertol ha messo in piedi una task force di sette università italiane che, in collaborazione con la Polizia di Stato, ha dato vita al progetto «Life street, No drugs». Una risposta concreta per prevenire le morti su strada dovute alla guida sotto l'effetto di stupefacenti.


Per un monitoraggio più efficace

Molti purtroppo si mettono al volante dopo aver assunto droghe di vecchia o nuova generazione. E se da una parte in Italia i controlli con l'etilometro sono ormai una procedura ben rodata, dall'altra molto meno si riesce a fare per riconoscere chi guida sotto l'effetto di droghe: pochissimi vengono identificati, anche perché le nuove sostanze sono spesso sconosciute e non esistono kit semplici per individuarle in chi viene fermato dalla Polizia. «Oggi i monitoraggi antidroga sui guidatori vengono fatti a macchia di leopardo: il rapporto con i test per la guida in stato di ebbrezza è di uno a dieci, per di più si utilizzano kit che non riescono a riconoscere le NPS – spiega Bertol –. Per questo abbiamo pensato a un progetto che mettesse in rete sette università sparse su tutto il territorio, ciascuna in grado di eseguire indagini di secondo livello in laboratori ad alta tecnologia: in questo modo si potrebbe superare una delle maggiori difficoltà nella “caccia” alle droghe e a chi le consuma, ovvero la necessità di mandare i campioni a un laboratorio unico centralizzato che ovviamente non può gestire una mole di dati enorme come quella che sarebbe necessaria per un monitoraggio concreto dei guidatori». Oltre all'università di Firenze fanno parte del progetto anche quelle di Pavia, Verona, la Cattolica di Roma, Napoli, Catania e Sassari: ognuna potrà occuparsi dei campioni che arriveranno dalle Regioni limitrofe e nessuna area del territorio, isole comprese, resterà fuori dalla rete.


Sostanze molto pericolose

Sono oltre 1000 le nuove droghe sintetiche identificate dalle Nazioni Unite: chiunque, anche un minorenne, può comprarle per pochi euro online e vedersele recapitate a domicilio con garanzia di anonimato. Si tratta di sostanze con effetti decine di volte più forti e pericolosi di quelli delle "vecchie" droghe e i tossicologi lavorano a pieno ritmo per riconoscerle: «Nei nostri laboratori studiamo questi composti in una corsa contro chi li produce e li modifica per renderli "introvabili" – dice Bertol –. La nostra esperienza può essere perciò preziosa per individuare le NPS: i kit possono servire come screening di massa, ma per avere un quadro realistico occorrono test più specifici come quelli che possono essere condotti nei laboratori del network, sul sangue o la saliva dei soggetti fermati. Oltre ad avere una fotografia più accurata dei consumi degli italiani, questo progetto potrà aiutare a identificare chi si è messo alla guida poco dopo aver assunto sostanze stupefacenti: un dato non irrilevante perché per condannare i guidatori sulla base dell'articolo 187 del Codice della strada (quello che si riferisce alla guida sotto l'effetto di stupefacenti, ndr) servono prove certe e schiaccianti come solo i test specifici di laboratorio possono essere, a maggior ragione se sarà introdotto il reato di omicidio stradale o saranno inasprite le pene per chi è trovato alla guida in stato alterato».


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.corriere.it/salute/15_novembre_25/nuove-droghe-progetto-riconoscerle-salvare-molte-vite-f715a30c-9350-11e5-ad38-60a889e822da.shtml


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)