Università di Harvard: studio sulle interazioni neuronali correlate alla dipendenza
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Harvard studia i neuroni per scoprire trattamenti nuovi contro la dipendenza
fonte: Medical News Today
Un gruppo di scienziati dell'Università di Harvard ha analizzato come interagiscono i neuroni nel cervello nel momento in cui questi
rinforzano i comportamenti che portano al consumo di droga, una scoperta che potrebbe aprire le porte a possibili progressi nel trattamento
della dipendenza.
La scoperta è il risultato di un anno di lavoro di un team di ricercatori guidati dal professore di Biologia Molecolare e Cellulare Naoshige
Uchida che ha esaminato un processo del cervello noto come "errore di previsione della ricompensa". Pensato per essere un componente
essenziale dell'apprendimento, l'errore di previsione è stato a lungo ritenuto il prodotto di neuroni dopaminergici in risposta ad un
inaspettata "ricompensa", rafforzando in tal modo il comportamento che ha portato alla ricompensa stessa.
Uchida e gli altri colleghi di Harvard e del "Beth Israel Deaconess Medical Center" hanno riportato sulla rivista Nature che l'errore di
previsione della ricompensa è in realtà il prodotto di una complessa interazione tra due classi di neuroni, uno che si basa sulla dopamina e
l'altro rappresentato da una classe di neuroni inibitori che utilizza invece il neurotrasmettitore GABA.
Secondo il professor Uchida, fino ad ora, nessuno sapeva come questi neuroni GABA fossero coinvolti nel ciclo della ricompensa e della
punizione.
La sfida nello studio sia dei neuroni dopaminergici che GABA è che i due tipi di cellule si fondono in una zona relativamente piccola del
cervello, rendendo difficile ai ricercatori riconoscere definitivamente quale dei due tipi di neuroni stiano osservando.
I ricercatori hanno così modificato geneticamente due diversi gruppi di topi: uno per i neuroni della dopamina, l'altro per i neuroni GABA.
Una volta che i ricercatori sono stati certi che stavano misurando il tipo di neurone ricercato, hanno usato degli elettrodi per le
specifiche risposte neuronali alle ricompense previste o a quelle effettive.
Secondo gli studiosi, la scoperta è particolarmente importante perché getta nuova luce su come i comportamenti possono essere rafforzati, sia attraverso la funzione normale del cervello, che attraverso il danneggiamento delle modalità con cui i due tipi di neuroni interagiscono tra loro.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)