Università di Los Angeles: correlazioni tra maturità cerebrale e ricerca del rischio in adolescenza
Gli adolescenti amano i rischi perch� il loro cervello � ipersensibile e si sovraeccita al pensiero di un possibile esito piacevole di un comportamento
Secondo quanto è emerso da studio apparso sulla rivista Nature Neuroscience gli adolescenti amano i rischi perché il loro cervello è ipersensibile e si sovraeccita al pensiero di un possibile esito positivo e piacevole di un certo comportamento, come l'uso di droghe, alcol o la guida spericolata.
È come se nel cervello dei teenager i circuiti dell'appagamento e del piacere fossero più sensibili ai feedback positivi che vengono dall'esterno, specie se inattesi. Lo studio è stato condotto da Jessica Cohen dell'Università di Los Angeles.
Gli adolescenti spesso compiono azioni sconsiderate, ma sono irresponsabili e immaturi? Forse c'è di più. Infatti gli scienziati Usa hanno confrontato le risposte neurali di adolescenti, adulti e bambini a certi stimoli. È emerso che il loro cervello è ipersensible a eventi da cui c'è la possibilità di ricevere un feedback positivo, specie se con risultati maggiori delle aspettative.
Gli esperti hanno coinvolto nello studio 18 bambini di 6-12 anni, 16 adolescenti di 14-19 anni, 11 adulti di 25-30. Tutti dovevano svolgere un compito che consisteva nell'indovinare a quali atenei degli States (del Nord o dell'Est) si riferissero certe immagini. All'esecuzione corretta del test in alcuni casi corrispondeva un premio in denaro.
Gli psicologi hanno dimostrato che il cervello degli adolescenti, a differenza di quello di bambini e adulti, si iperattiva all'arrivo di una ricompensa inattesa. Ciò significa che i ragazzi sono più inclini a gettarsi in imprese anche se l'esito positivo non è scontato, perché sono mossi dal "brivido" di una potenziale ricompensa, afferma Cohen. Questo spiega la loro predisposizione alla ricerca di stimoli, anche se ciò implica avere comportamenti pericolosi, che per di più non sono messi a freno da un sistema di controllo cognitivo in loro ancora immaturo.