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Università di Los Angeles: studio sulla dismorfofobia

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Dismorfofobia. Quando vorremmo cancellare il nostro corpo

Letteralmente significa "paura di vedere ciò che è reale" ed è un vero e proprio disturbo mentale da associare senza alcun dubbio ad

anoressia e bulimia che, tra l'altro, spesso ne sono la conseguenza. La persona che ne soffre si vede brutta e grassa, anche quando lo

specchio rimanda indietro l'immagine di una top model.
Gli effetti sono devastanti. Cure dimagranti massacranti, iniezioni di silicone e botulino, operazioni ... per "cancellare" il proprio corpo e

trasormarsi in qualcosa di nuovo. Il problema della dismorfofobia, nelle donne riguarda soprattutto riguarda il seno, i capelli, le cosce e i

fianchi; negli uomini il pene, i testicoli, l'addome. Tra i malati più famosi, Michael Jackson che non accettava il proprio essere di colore

e ha sempre cercato di trasformarsi in un bianco. Chi si ammala di questa patologia - perchè di patologia si tratta - ha un problema al

cervello e si sta ancora cercando di capire cosa e dove esattamente.
L'Università di Los Angeles ha condotto una ricerca su 17 soggetti sani e 17 soggetti "dismorfofobici". Facendo loro confrontare delle foto

di attori e delle foto di loro stessi, gli studiosi notavano che nel cervello dei pazienti malati si attivavano aree sbagliate ... aree cioè

che di solito distorcono la realtà per altri motivi protettivi. In questo caso il cervello riconosce il corpo stesso come "nemico" o

"anomalia" e comanda alla persona lo stato di disagio che la spinge a cercare rimedi in continuazione. La soluzione è una serie di sedute di

psicoterapia mirate e intensive, da iniziare al più presto prima che il disagio sfoci in qualcosa di più devastante ancora come i disturbi

alimentari gravi.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)