Università di New South Wales: le nuove generazioni di donne bevono mediamente quanto gli uomini
Le nuove generazioni di donne bevono mediamente quanto gli uomini
Secondo uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica BMJ Open a firma dei ricercatori del National Drug and Alcohol Research Centre dell'Università di New South Wales in Australia, le donne hanno ormai raggiunto gli uomini nella quantità di alcol mediamente consumato.
I dati analizzati dagli autori della ricerca riguardano le abitudini di uomini e donne relative all’alcol nel corso del tempo, dal 1891 al 2014, basandosi sui risultati di 68 studi internazionali riguardanti quattro milioni di persone.
Storicamente, sono sempre stati gli uomini a bere più delle donne. In particolare, gli uomini nati tra il 1891 e il 1910 sono bevevano mediamente il doppio delle loro coetanee donne, e avevano tre volte più probabilità di avere danni relativi al consumo eccessivo. Queste statistiche hanno però raggiunto la parità quasi completa tra i nati tra il 1991 e il 2000, con le donne ormai dedite quanto gli uomini all’alcol e a rischio quanto loro di consumi non moderati.
Nello specifico, tra i giovani d’oggi gli uomini hanno solo 1,1 volte più probabilità rispetto alle donne di consumare alcol, 1,2 di abusarne e 1,3 di avere danni fisici correlati all’alcol.
La variazione, secondo gli autori dello studio, è il risultato di campagne di marketing rivolte a un pubblico femminile, alla realizzazione di prodotti più dolci rivolti a giovani donne e all’abbassamento dei prezzi. "I disturbi dovuti al consumo di alcol sono stati storicamente considerati un fenomeno maschile. Questo studio mette in discussione quest’ipotesi e suggerisce che le giovani donne in particolare dovrebbero essere oggetto di sforzi concertati per ridurre l'impatto dell'uso di queste sostanze e gli effetti nocivi ad esse connessi", hanno scritto.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.tpi.it/mondo/australia/donne-bevono-quanto-gli-uomini-alcol
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)