Università di Nottingham: alcol e fumo nei videogiochi, gli effetti sui teenager
Alcool e fumo nei videogiochi, gli effetti sui teenager
I riferimenti ad alcool e fumo contenuti in alcuni dei titoli più celebri dell’universo videoludico possono influenzare le abitudini degli adolescenti. È ciò che emerge da uno studio condotto dal UK Centre for Tobacco and Alcohol Studies dell’università di Nottingham secondo cui gli appassionati di questo genere di videogame hanno maggiori possibilità di provare a fumare o bere alcool.
Lo studio – Quanti dei videogiochi più famosi contengono riferimenti ad alcool e fumo? Parte da qui l’indagine degli studiosi inglesi che hanno analizzato i 32 titoli più venduti nel Regno Unito fra il 2012 e il 2013, rivelando che il 44% di questi propone contenuti di questo tipo. Tutti i giochi analizzati fanno parte dei generi stealth, azione e avventura, open world, sopravvivenza e horror e coinvolgono avatar che agiscono come persone reali. Utilizzando gli strumenti di indagine di YouGov, società di ricerca più quotata del Regno Unito, i ricercatori hanno poi chiesto a 1.094 adolescenti britannici di età compresa tra gli 11 e i 17 anni se avessero mai giocato ad uno di questi popolari videogame, domandando anche se e in quale misura avessero mai fumato o bevuto alcool. Gli studiosi hanno evidenziato una relazione fra i due fatti: chi ha giocato ad un videogioco dai suddetti contenuti ha avuto il doppio delle probabilità di iniziare a fumare o a bere.
Genitori informati? - I parenti di bambini e ragazzi non sembrano riconoscere questo rischio, anche perché dalla ricerca emerge che questi contenuti non sono adeguatamente segnalati dal Pan-European Games Information (PEGI), sistema di classificazione dei videogiochi per tipologia di età e contenuto in base a 8 indicatori (tra cui violenza, linguaggio scurrile, paura, droga, sesso, etc) che non includono però la presenza di alcool o fumo. "Anche se circa il 54 per cento degli adolescenti del Regno Unito usa i videogiochi - spiega lo psicologo Joanne Cranwell - la preoccupazione dei genitori sembra essere inferiore rispetto ad altri media, come i film per esempio. In tutto ciò l'80 per cento dei bambini di età compresa tra 10 e15 anni gioca a titoli non adatti alla loro fascia di età. E più della metà dei genitori inglesi non è a conoscenza del contenuto nocivo al quale i figli sono esposti”.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://tg24.sky.it/tg24/salute-e-benessere/2016/11/03/alcool-fumo-videogiochi-effetti-teenager.html
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)