Università di Oxford: studio sulle correlazioni tra disturbo bipolare e aggressività
Università di Oxford: studio sulle correlazioni tra disturbo bipolare e aggressività
La violenza dipende dall'abuso di alcol e farmaci
Roma - Le persone che soffrono di disturbo bipolare hanno più del doppio delle probabilità di commettere crimini violenti
rispetto alle persone sane di mente, ma la stragrande parte delle azioni violente viene commessa a causa degli abusi di alcol
e farmaci, e non per via della malattia: a sostenerlo uno studio condotto dai ricercatori della University of Oxford (Regno
Unito) e del Karolinska Institutet (Svezia) in una ricerca pubblicata su "Archives of General Psychiatry". "La maggior parte
dei rapporti tra criminalità violenta e grave malattia mentale - spiega Seena Fazel dell'University of Oxford - può essere
spiegata con l'abuso di alcool e farmaci".
A fare la differenza è l'uso di sostanze che alterano, a diversi livelli, la percezione: lo studio ha infatti individuato che
i tassi di criminalità violenta sono di sei volte maggiori nelle persone - anche sane - che abusano di alcol e droghe, mentre
i malati psichiatrici non dipendenti da sostanze non hanno alcuna possibilità in più di diventare violenti. Tuttavia,
concludono gli studiosi, le persone con disturbo bipolare hanno maggiori probabilità di commettere crimini violenti perché il
20% di chi è affetto da questa patologia ha problemi di droga o alcol rispetto a circa il 2% dei soggetti sani.
"Probabilmente - conclude Fazel - è più pericoloso camminare all'esterno di un pub a tarda notte che passeggiare fuori un
ospedale psichiatrico in cui i pazienti sono stati liberati".