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Università di Padova: biomarcatori urinari per il monitoraggio dell'uso di alcol nei trapianti di fegato

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Biomarcatori urinari per il monitoraggio dell’uso di alcol nei trapianti di fegato
 

Fonte: Liver Transplantation


Titolo originale e autori: Piano S, Marchioro L, Gola E, Rosi S, Morando F, Cavallin M, Sticca A, Fasolato S, Forza G, Frigo AC, Plebani M, Zanus G, Cillo U, Gatta A, Angeli P. Assessment of alcohol consumption in liver transplant candidates and recipients: the best combination amo- 


L’etil glucuronide (uEtG) nelle urine rileva con precisione il consumo di alcol nei candidati al trapianto di fegato e in coloro che hanno già ricevuto il trapianto, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Liver Transplantation da ricercatori dell'Università di Padova.


L’epatopatia alcolica è uno dei motivi più comuni per il trapianto di fegato e, secondo precedenti studi, quasi la metà dei pazienti sottoposti a trapianto di fegato lotta con ricadute nell’uso di alcol, che possono causare complicanze con il trapianto. Infatti, è stato osservato che i destinatari di trapianto che hanno ricadute, hanno un minor tasso di sopravvivenza rispetto ai pazienti in astinenza. Quindi, valutare il consumo di alcol è fondamentale nella selezione dei candidati al trapianto di fegato, ed altrettanto importante è rilevare l'uso di alcolici in pazienti già trapiantati per intervenire presto sulle ricadute nell’uso di alcol.


I ricercatori hanno valutato l'efficacia della determinazione di alcuni biomarcatori quali l’uEtG, l’etanolo nel siero (sETOH), l’etanolo nelle urine (uETOH) e la transferrina carboidrato carente (CDT), nel valutare il consumo di alcol in 121 candidati al trapianto di fegato e trapiantati. I partecipanti hanno fornito campioni di sangue e urine ad ogni visita per rilevare tutti i marcatori dell’alcol.


I ricercatori hanno rilevato il consumo di alcol nel 31% dei partecipanti, con l’uEtG risultata essere il più forte indicatore del consumo di questa sostanza. Inoltre, è stato osservato che la determinazione di uEtG e AUDIT-c erano più precisi nel valutare il consumo di alcol, rispetto a CDT e AUDIT-c. Gli autori raccomandano in conclusione, che l’AUDIT-c e l’uEtG vengano utilizzati di routine nei candidati al trapianto di fegato e nei trapiantati, per monitorare il consumo di alcol.
 


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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)