Università di Padova: scoperto il "detective" dell'alcol
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Unipd, scoperto il "detective" dell'alcol
Padova - Su 100 persone sottoposte (o pronte a sottoporsi) a trapianto di fegato per problemi di epatopatia alcolica, 31 continuano a bere. Come fare a "smascherarle" e a ricondurle sulla retta via, allungando la loro aspettativa di vita?
La risposta arriva dall'Università di Padova, e si chiama esame delle urine. Il metabolita che rivela il consumo alcolico sia prima che dopo il trapianto, in particolare, si chiama "etil glucuronide urinario" (uEtG) ed è molto più efficace della trasferrina carboidrato carente (CDT), specie se usato in combinazione con il test "alcolico" AUDIT-c.
La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista americana Liver Transplantation, è frutto di uno studio padovano coordinato da Paolo Angeli: "Dopo il trapianto del fegato, è di vitale importanza che i pazienti mantengano l’astinenza dalle bevande alcoliche, per evitare disfunzioni dell’organo trapiantato o anche la morte - spiega il professore, responsabile dell’Unità di Emergenze Mediche e Trapianto di Fegato del Bo -.
È altrettanto importante individuare l’uso di alcol nei pazienti dopo il trapianto di fegato, in modo intraprendere precocemente le misure terapeutiche e di supporto in grado di prevenire il danno dell’organo trapiantato e preservare la salute del paziente.
Alessandro Macciò
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.uninews24.com/veneto/2863-unipd,-scoperto-il-detective-dell-alcol.html
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)