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Università di Southampton: alcol, messo a punto un test per scoprire i danni epatici "nascosti"

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SPESSO RIVELATI IN RITARDO, GRAZIE AD UN NUOVO TEST DEL SANGUE CHE FUNZIONA COME UN "SEMAFORO", ORA È POSSIBILE SCOPRIRE I DANNI "NASCOSTI" PROVOCATI AL FEGATO DAL BERE ALCOL OLTRE I LIMITI: LO HA MESSO A PUNTO L'UNIVERSITÀ DI SOUTHAMPTON


Dal test del sangue si possono scoprire i danni "nascosti" provocati al fegato dal bere alcol oltre i limiti: alcuni medici inglesi hanno inventato questo test, dove ad ogni risultato è abbinata una luce rossa, gialla o verde di un semaforo e, per esempio, chi beve regolarmente più di 3-4 bottiglie di vino a settimana ha un rischio di danni significativo. A segnalarlo è uno studio pubblicato sul "Journal of General Practice".


Spesso i danni al fegato vengono rilevati quando è troppo tardi e il fegato inizia a non funzionare: il test dà luce verde quando il danno è improbabile, gialla quando c'è il 50% di possibilità, e rossa quando il fegato è molto probabilmente danneggiato, in modo irreversibile. L'esame combina i test al fegato usati di routine dai medici con altri due che misurano il livello di fibrosi, o di cicatrici nel fegato. I ricercatori dell'Università di Southampton l'hanno provato su oltre mille pazienti nei loro reparti di cura del fegato.
Risultato? Il test "a semaforo" è efficace anche nel prevedere la prognosi della malattia epatica. Metà dei pazienti aveva riportato luce rossa e di questi circa un quarto è morto nei 5 anni seguenti, mentre nessuno di quelli con luce verde è morto o ha sviluppato complicazioni. I ricercatori stanno ora cercando di capire come il test può essere usato nelle cure primarie. I risultati preliminari di uno studio su circa 400 bevitori a rischio di 10 medici di base indicano che molti di questi pazienti sono disponibili a essere testati e modificare le loro abitudini in base al risultato. Un terzo di quelli che ha avuto luce verde ha tagliato il consumo di alcol, mentre oltre i 2/3 di quelli con luce rossa o gialla hanno bevuto meno dopo.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)