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Università di Uppsala: i bifenili policlorurati aumentano l'effetto negativo del fumo

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I bifenili policlorurati aumentano l'effetto negativo del fumo

Il fumo, già di per sé, è una minaccia seria per la nostra salute. Uno studio ha ora scoperto che i suoi effetti si manifestano in maniera ancora più negativa se nel sangue si hanno livelli più alti del normale di Pcb, i bifenili policlorurati.
A dirlo è uno studio dell'Università di Uppsala, in Svezia, pubblicato sulla rivista Plos One e condotto su un campione di 1000 soggetti con età media di 70 anni. Dai risultati è emerso che il rischio di morte entro gli 8 anni del follow up era del 40 per cento più alto per i fumatori che avevano livelli bassi di Pcb nel sangue rispetto a chi non fumava. Tuttavia, tra i fumatori con alti livelli di Pcb nel sangue il rischio era superiore addirittura del 640 per cento.

Nella categoria degli ex fumatori si ripeteva lo stesso scarto, con un rischio più elevato per chi aveva livelli più alti di queste sostanze nel sangue, nello specifico 370 per cento contro il 20 per cento.
I bifenili policlorurati fanno parte dei contaminanti ambientali vietati ormai da quasi 20 anni. Purtroppo hanno la caratteristica di accumularsi nella catena alimentare e di rimanere nel corpo umano per un periodo molto lungo. Per questo motivo, i livelli di Pcb risultano essere ancora alti nella maggior parte della popolazione dei paesi più industrializzati.
In ogni caso, anche il vizio del fumo da solo produce conseguenze ancora più negative di quanto si pensasse. Lo dice una ricerca dell'Università Nazionale Australiana, secondo cui il rischio di morte prematura è molto più alto di quanto si pensasse per ogni categoria di fumatori.


La ricerca ha seguito per 4 anni 200mila persone oltre i 45 anni, concludendo che due terzi delle morti di fumatori attivi sono associabili al consumo di sigarette, mentre secondo la letteratura scientifica sin qui prodotta il legame era quantificabile in un 50 per cento.


La docente di Epidemiologia Emily Banks spiega: “abbiamo osservato che nell'arco di quattro anni i fumatori correnti avevano una probabilità tripla di morire rispetto a chi non aveva mai fumato, e che la loro aspettativa di vita entro quei quattro anni diminuiva di 10 ore". Per calcolare le morti legate al fumo i ricercatori hanno associato i dati del registro nascite e decessi ai nomi dei partecipanti, escludendo quei soggetti colpiti da patologie cardiache, ictus o tumori.

 


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.italiasalute.it/12037/pag2/Le-sigarette-fanno-pi%C3%B9-male-con-alti-livelli-di-Pcb.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)