Università Louis Pasteur di Strasburgo: studio sul vino e sulle sue proprietà
scuola studio vino alcol alcoldipendenza giovani alcolismo
Il vino rosso fa bene al cuore e ora si sa anche perchè. Ricercatori francesi hanno scoperto un meccanismo molecolare attraverso cui i polifenoli contenuti nella bevanda permettono alle cellule che rivestono le arterie di produrre un vasodilatatore, il monossido di azoto, grazie all'intermediazione di un recettore di estrogeni. Si spiega così anche dal punto di vista scientifico - e non solo semplicemente statistico - il cosiddetto "paradosso francese", ovvero il numero minore di infarti nel Sud-Est della Francia dove pure l'alimentazione è ricca di grassi (foie gras, carne conservata nel brodo di cottura) ma anche di vino rosso. I risultati della ricerca, realizzata sui topi, grazie alla collaborazione di tre equipe, sono pubblicati su "Plos One".
I ricercatori avevano già individuato da tempo nel monossido di azoto il "protagonista" dei benefici del rosso. Non si sapeva, però, come venisse prodotto.
Secondo i nuovi studi - realizzati dai ricercatori dell'Istituto nazionale per la salute e la ricerca (Inserm) di Anger, insieme a quelli dell'Università Louis Pasteur di Strasburgo e l'Università Paul Sabatier di Tolosa - la chiave è uno dei recettori di estrogeni delle cellule sulle pareti dei vasi, alle quali si legano molecole di un polifenolo che attiva la produzione di monossido di azoto. L'idea di indagare sul recettore nasce dalla constatazione che le donne in età fertile, che producono estrogeni, hanno meno rischi cardiaci. I ricercatori hanno seguito diverse strade per verificare il meccanismo nei topi. Una controprova è stata realizzata utilizzando un farmaco anticancro (fulvestrant), inibitore del recettore "indagato" che blocca la produzione di monossido di azoto da parte delle cellule vascolari e impedisce alle arterie di dilatarsi