Università Paris-Descartes: le donne in gravidanza, ignorano il rischio alcol
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Una campagna ‘choc', come per il fumo, che mostri i danni dell'alcol sul cervello del feto. Lo ha proposto, in Francia, Stephanie Toutain, del Centro di ricerche sulle sostanze psicotrope e la sanità mentale (Cesames) dell'Università Paris-Descartes dopo aver dimostrato che le donne incinte sottovalutano i rischi per il bebè del consumo d'alcol durante i 9 mesi.
La stragrande maggioranza, infatti, ignora ad esempio che la sindrome da alcolismo fetale è la prima causa di handicap non genetico in molti Paesi europei. Toutain ha rilevato la scarsa informazione delle donne analizzando i dati e i messaggi di un forum su internet dedicato alle future mamme: solo il 20% delle internaute parla di rischi da consumo di alcol, mentre solo il 6% ne conosce realmente le conseguenze. Secondo la ricercatrice, il problema è anche dei medici: «gli operatori sanitari non parlano dell'argomento a meno che non sia esplicitamente affrontato dalle donne incinte». Per questo, potrebbe essere utile una campagna di informazione in cui si mostra la forte differenza di grandezza tra il cervello di un feto sano e di uno colpito da 'sindrome alcolico fetale' .
Se una donna incinta, infatti, consuma bevande alcoliche, l'alcol e, soprattutto, l'acetaldeide (prodotto della metabolizzazione dell'alcol) giungono direttamente nel sangue del nascituro attraverso la placenta. Il feto non essendo in grado di metabolizzare l'alcol come un adulto, viene di conseguenza esposto più a lungo ai suoi effetti nocivi. Con rischi di deficit intellettivi, cognitivi e psicosociali, che aumentano in proporzione alle quantità di alcol assunto. Anche l'assunzione abbondante, ma sporadica, di alcol rappresenta un pericolo per lo sviluppo del feto, perchè il consumo può influire sul suo sviluppo in ogni momento della gravidanza. Per esempio: le malformazioni facciali e i problemi cerebrali si devono all'esposizione all'alcol durante il primo trimestre di gravidanza; il deficit di crescita è legato all'esposizione durante la seconda metà della gestazione; l'alterato sviluppo del cranio è dovuto all'effetto dell'alcol nella quarta settimana; difetti congeniti più gravi di norma subentrano nei primi tre mesi di gravidanza, periodo in cui si sviluppano gli organi del bambino e durante il quale spesso le donne sono ancora inconsapevoli del proprio stato.