University College London: analisi degli effetti dei farmaci durante la gravidanza
Farmaci in gravidanza, dubbi sui macrolidi
Ricerche giungono a conclusioni diverse
Il rapporto tra farmaci e gravidanza è sempre complesso da interpretare. Ciò vale a maggior ragione per una precisa classe di medicinali, i macrolidi, antibiotici spesso prescritti per il trattamento di infezioni o semplicemente per profilassi in caso di parto pretermine.
Secondo uno studio pubblicato su Plos One, i macrolidi aumenterebbero solo di poco il rischio di paralisi cerebrale ed epilessia nei bambini di donne che li assumono durante la gestazione.
Lo studio è stato coordinato da Wilhelmine Hadler Meeraus, dell'Institute of Child Health, Population Policy and Practice Programme, presso lo University College London.
Gli antibiotici sono assunti da una percentuale di donne in gravidanza che va dal 19 al 44%. Il team diretto da Meeraus ha verificato la presenza di rischi nelle gravidanze a termine, esaminando allo scopo oltre 195mila donne che hanno partorito a termine figli singoli, osservando l'eventuale comparsa di paralisi cerebrale o epilessia fino all'età di 7 anni.
I dati indicano che il 33 per cento delle partecipanti ha assunto antibiotici durante la gravidanza, mentre solo lo 0,6 per cento dei neonati ha ricevuto una diagnosi di paralisi cerebrale o epilessia. In effetti, l'uso dei macrolidi era associato a un rischio più alto di paralisi cerebrale o epilessia, soprattutto nelle madri trattate con 3 o più cicli di antibiotico.
Alan Cameron, vicepresidente del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, ha tuttavia evidenziato il fatto che il rischio in termini assoluti rimaneva molto basso: “talmente basso da non richiedere alcun cambiamento nelle attuali linee guida cliniche”.
Non sono d'accordo i ricercatori del Great Ormond Street Hospital, che segnalano proprio la pericolosità dell'eritromicina, antibiotico appartenente alla classe dei macrolidi.
Gli scienziati hanno esaminato le condizioni di salute dei bambini nati da 200mila donne britanniche, scoprendo che quelle che avevano assunto eritromicina e altri antibiotici appartenenti alla classe dei macrolidi mostravano il doppio delle probabilità di mettere al mondo bambini affetti da epilessia o paralisi cerebrale.
Un aumento del rischio non accettabile, secondo i medici.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.italiasalute.it/News.asp?ID=11702
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)