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University College London (UCL): consumo di droghe durante la gravidanza ed effetti sul nascituro

University College London (UCL): consumo di droghe durante la gravidanza ed effetti sul nascituro

Consumo di droghe in gravidanza correlato a difetti cerebrali del nascituro: conferme dal test sul capello


Il test antidroga condotto su campioni di capello prelevati da 517 madri in ospedali di Londra, Bristol e Birmingham, ha indicato che quasi il 15% aveva assunto droghe durante la gravidanza e che le madri di bambini con difetti cerebrali alla nascita avevano significativamente maggiore probabilità di avere assunto droghe rispetto alle madri con bambini normali. Questo è quanto emerge da uno studio condotto da un team di ricercatori della University College London (UCL) e pubblicato sulla rivista PLoS ONE.


Lo studio ha incluso 213 donne il cui bambino presentava un disturbo alla nascita potenzialmente correlato al consumo materno di droga; 143 donne il cui bambino aveva un disturbo alla nascita ma non c’erano precedenti che facevano pensare a consumo di droga; infine 161 donne il cui bambino non presentava disturbi. Le donne partecipanti allo studio sono state sottoposte al test antidroga sul capello.

 I capelli crescono ad un tasso medio di un centimetro al mese, pertanto un campione di nove centimetri a partire dalla base del capello, consente il monitoraggio del consumo di droga durante tutti i nove mesi di gestazione, e la segmentazione in tre sezioni di tre centimetri ognuno, consente di valutare l’eventuale consumo di droga in ogni trimestre. Dai risultati tossicologici, 77 donne (14,9%), sono risultate positive per almeno un tipo di droga, nello specifico 68 alla cannabis, 18 alla cocaina, 1 alla ketamina e 1 all’MDMA; inoltre, dieci di loro, avevano assunto più di una sostanza.

Il consumo di droga è risultato più elevato durante il periodo del concepimento, per diminuire con il progredire della gravidanza, anche se circa la metà delle donne consumatrici di cannabis, hanno continuato a fumarla per tutto il secondo trimestre.


Positività alle droghe è emersa in una percentuale significativamente maggiore di donne i cui bambini sono nati con difetti cerebrali alla nascita (35%), rispetto alle donne con bambini sani (13%). Tra i difetti considerati, cisti cerebrali e cervello sotto-sviluppato, anomalie che possono avere conseguenze gravi e portare a condizioni invalidanti per tutta la vita. I risultati dello studio evidenziano ancora una volta, la vulnerabilità del cervello in via di sviluppo, a qualsiasi insulto esterno e ribadiscono la raccomandazione di non consumare sostanze psicoattive alle donne che desiderano una gravidanza e durante tutto il periodo di gestazione per prevenire gravi conseguenze per la salute del nascituro.

http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3180ù

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)