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University of Bergen: studio sullo shopping compulsivo

University of Bergen: studio sullo shopping compulsivo


Shopping compulsivo, ora c'è un test per diagnosticarlo


Anche fare acquisti può trasformarsi in una malattia. Un nuovo metodo, studiato dai ricercatori della University of Bergen, aiuterà gli esperti a capire se l'amore per carte di credito e siti di ecommerce si sta trasformando in sindrome da acquisto patologico


CARTE DI CREDITO e siti di ecommerce che rendono uno scherzo fare acquisti, campagne pubblicitarie virali, e il confronto su Facebook che ci spinge ad apparire sempre al meglio.

Insomma, mai come oggi è stato facile sviluppare l'ossessione per lo shopping. Come tutte le abitudini però, anche comprare vestiti e suppellettili può trasformarsi in un comportamento patologico: la sindrome da acquisto compulsivo, un'autentica dipendenza dallo shopping che può rovinare la vita di chi ne soffre. A differenza di altre dipendenze, come quella da droghe o alcol, l'acquisto compulsivo non è facile da diagnosticare.

Per questo, un team di ricercatori della University of Bergen (UiB) ha messo a punto la Bergen Shopping Addiction Scale: uno strumento con cui psicologi e operatori sanitari possono individuare i casi in cui l'amore per lo shopping si trasforma in patologia.

Per verificare l'efficacia della loro nuova scala diagnostica i ricercatori l'hanno sperimentata su oltre 23mila persone, pubblicando i risultati sulla rivista Frontiers in Psychology.

Come spiega Cecilie Schou Andreassen, ricercatrice della Uib che ha coordinato la ricerca, l'utilizzo del nuovo strumento di diagnosi ha permesso di osservare una serie di caratteristiche comuni tra le persone che soffrono di dipendenza dallo shopping.

"La dipendenza da shopping è chiaramente più comune all'interno di determinati gruppi demografici: è predominante tra le donne, tipicamente emerge nella tarda adolescenza o nella prima età adulta, e sembra in qualche modo diminuire andando avanti negli anni", spiega Andreassen. "La nostra ricerca indica inoltre che le persone estremamente estroverse e chi ha tratti nevrotici sono più a rischio di sviluppare queste dipendenza".

Gli estroversi, spiega la ricercatrice, utilizzano lo shopping per esprimere la propria individualità e aumentare il proprio status sociale e la propria avvenenza. I nevrotici, che soffrono più facilmente di ansia e depressione, ricorrono agli acquisti per ridurre i propri sentimenti negativi. In entrambi i casi comunque c'è un maggiore rischio che la cosa sfugga di mano, e lo shopping si faccia patologico.

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.repubblica.it/scienze/2015/11/08/news/shopping_patologico-125910171/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)