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University of Hertfordshire,Alcol, droga e Viagra: generazione Sexstasy

University of Hertfordshire,Alcol, droga e Viagra: generazione Sexstasy

Alcol, droga e Viagra: generazione Sexstasy

Hanno tra i 20 e i 30 anni, non hanno alcuna disfunzione ma comprano farmaci sul web. Per dimenticare l’ansia da prestazione. E li mischiano con bevande e stupefacenti, rischiando. Uno studio fotografa una tribù di ragazzi italiani

HANNO TRA I VENTI e i trent’anni, sono maschi, altamente scolarizzati, perfettamente in salute, e con parecchia dimestichezza con mouse e tastiera. Ma sono fragili dentro: preoccupati delle performance sessuali, forse stressati dalle richieste della partner, certamente con la paura di non essere all’altezza. Oppure semplicemente sono curiosi di sapere se il Viagra, la mitica pillola blu, o uno dei suoi fratelli (oltre al veterano sildenafil sono sul mercato italiano il tadalafil, il vardenafil e l’ultimo arrivato avanafil) può davvero aumentare il divertimento sotto le lenzuola. E spesso associano i farmaci ad alcool o sostanze stupefacenti come l’ecstasy, in una miscela esplosiva e senza controllo di sballo e sesso: il Sexstasy.

Sono i ragazzi italiani tratteggiati dallo studio condotto da un gruppo di studiosi guidati da Laura Orsolini, psichiatra italiana ora ricercatrice della University of Hertfordshire, e appena pubblicato su Human Psychopharmacology Clinical and Experimental .
Quanti siano questi ragazzi gli studiosi non lo sanno. Ma certamente non sono pochi se si dà retta a uno studio condotto negli Usa su oltre 1200 studenti di college che rivela come il 6 per cento di questi ragazzi tra i 18 e i 23 anni, pur senza problemi di erezione, ha usato uno dei viagra alla ricerca di un’erezione più solida e duratura. E un’altra indagine, sempre statunitense, afferma che il 20 per cento degli uomini tra i 20 e i 30 anni ha fatto lo stesso almeno una volta.

Gli andrologi, invece, ci spiegano che gli inibitori della 5-fosfodiesterasi  –  quelle molecole anti-impotenza che agendo sulla muscolatura liscia dei corpi cavernosi favoriscono l’afflusso di sangue al pene generando l’erezione – sono farmaci seri, non privi di effetti collaterali destinati a chi ha disturbi erettili, e per questo serve la prescrizione del medico. Ma in tutto il mondo, Italia compresa, i giovani che vogliono il Viagra stanno perlopiù lontano da medici e farmacie. E il mercato è sommerso, in massima parte alimentato da Internet.

Bastano pochi clic su uno dei 40 mila siti di farmacie online per ricevere le pillole a casa, anonimamente e senza troppe complicazioni. A patto, naturalmente, che si creda davvero che in quei blister ci sia proprio il principio attivo indicato sulla confezione. Perché spesso nei pacchetti in arrivo per posta c’è di tutto, tranne che la sostanza che si cerca. E se c’è, è dosata in modo improprio, o mescolata ad altre molecole di cui non si conoscono né l’origine né gli effetti sulla salute. Insomma, un mix assai pericoloso. Solo nel giugno di quest’anno l’ufficio dell’Agenzia del farmaco che si occupa di contraffazioni segnalava di aver ritrovato alla Dogana di Bari diverse scatole di Viagra in compresse da 100 mg contraffatte, pronte per essere immesse sul mercato illegale anche attraverso i sex shop. In passato era toccato anche al Cialis.

La pratica dell’uso ricreativo dei farmaci contro l’impotenza, avvertono andrologi e psichiatri, ha comunque diversi rischi. “Non quello dell’assuefazione  –  commenta Aldo Franco De Rose, presidente dell’Associazione Andrologi Italiani  –  perché questi farmaci funzionano bene anche dopo anni di impiego. Ma certamente, oltre alla possibilità di incappare in medicinali contraffatti e dunque assumere sostanze non meglio identificate, c’è il problema dell’interazione con altre sostanze. Chi prende medicine per l’ipertensione, o alfa-bloccanti o farmaci che contengono nitrati, rischia reazioni avverse, con complicazioni di tipo ipotensivo che possono arrivare anche al collasso cardiocircolatorio”.

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.crazyface.it/?p=1478

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)