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Alcol: il ruolo dei recettori D2 nella predisposizione al consumo

Recenti scoperte nel campo dei meccanismi della dipendenza da sostanze e della ricompensa hanno portato i ricecatori del settore a ritenere

che le differenze individuali nell'espressione del recettore della dopamina D2 (D2R) nel cervello influenzino la motivazione e il rinforzo

indotti dall'etanolo e da altre sostanze. Attraverso l'ingegneria genetica, è stata creata in laboratorio una razza di topi knockout (KO) nei

quali è stata depotenziata l'espressione dell'isoforma lunga (D2LR) del recettore D2 con un conseguente aumento della forma corta (D2SR)

del recettore.
In una ricerca effettuata presso i dipartimenti di Biologia molecolare e cellulare, i Psicologia e Farmacologia della University of Illinois,

40 esemplari di topi, 20 knockout e altrattanti non geneticamente modificati, sono stati utilizzati per analizzare il ruolo delle due

isoforme di D2R nell'assunzione di etanolo o di acqua zuccherata e nella conseguente attività motoria. E' emerso che i topi KO hanno assunto quantità molto più elevate di etanolo ed erano fisicamente meno attivi rispetto ai topi geneticamente non modificati di entrambi i sessi. I ricercatori hanno inoltre osservato che la sovrarappresentazione del D2SR contribuisce ad aumentare l'assunzione di etanolo nei topi KO, la cui minore attività fisica esclude dunque la possibilità che una più elevata assunzione sia conseguente a una più intensa attività fisica.
Gli autori dello studio concludono osservando che i loro risultati si aggiungono a quanto riportato in letteratura circa il ruolo dell'alterazione dell'espressione del D2R nel rischio di dipendenza, delineando il contributo degli isoformi D2R individuali. Queste scoperte suggeriscono infine che il D2LR e il D2SR hanno ruoli differenti nel consumo dell'alcol e nella ricompensa dello zucchero.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)