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University of Melbourne: esposizione ai rischi e "youth bulge"

cufrad news alcologia University of Melbourne: esposizione ai rischi e "youth bulge"

Generazione adolescentia rischio salute mai come ora

I giovani sono più esposti, rispetto al passato, a consumo di alcol, droghe, sesso non sicuro e alle insidie dei social media.
Circa un quarto della popolazione mondiale, 1,8 miliardi di persone, sono adolescenti: la generazione, che va dai 10 ai 24 anni, non è mai stata così numerosa nella storia dell’umanità ma, contrariamente all’idea che giovane significa sano, sta correndo non pochi rischi per quanto riguarda la sua salute, presente e futura. Oggi i giovani studiano di più e si sposano più tardi, non solo nei Paesi ad alto reddito, ma anche in quelli a medio e basso reddito e questo, insieme al fatto che si è abbassata l’età della pubertà, allunga il periodo durante il quale sono esposti a comportamenti dannosi alla salute, come il consumo di alcol e di droghe o a rapporti sessuali con partner occasionali che aumentano la probabilità di andare incontro a infezioni sessualmente trasmesse. O ancora: a cattive abitudini alimentari e a mancanza di attività fisica che possono poi tradursi in una serie di malattie durante l’età adulta. E anche a nuovi rischi legati, per esempio, ai social media.

AGENDA DELLA SANITÀ - Ai problemi degli adolescenti la rivista Lancet ha appena dedicato una serie di articoli nei quali analizza il problema e propone suggerimenti a chi dovrà scrivere l’agenda della sanità nei prossimi tempi. Gli autori del primo articolo della serie, Susan Sawyer e George Patton dell’University of Melbourne, Australia, ricordano che il boom degli adolescenti (“youth bulge”, espressione traducibile con “rigonfiamento della fascia giovanile nella piramide dell’età”) è da attribuire alla riduzione delle malattie infettive, della malnutrizione e della mortalità infantile e nei primi anni di vita, su cui si sono concentrati gli investimenti sanitari. Adesso si deve focalizzare l’attenzione sulla salute degli adolescenti, finora piuttosto trascurata.

MATURAZIONE DEL CERVELLO - Se fino ieri si considerava la pubertà, e quindi la maturazione ormonale, come l’evento “centrale” del passaggio all’adolescenza, i fisiologi contemporanei sottolineano anche l’importanza della maturazione del cervello, che continua fino a 24 anni. Questo significa, per esempio, che i giovani sono più influenzati, rispetto agli adulti, dalle emozioni e dallo stress, in particolare quando prendono decisioni. E dal momento che gli incidenti (insieme ai suicidi) sono la principale causa di morte in questa popolazione dappertutto nel mondo, sarebbe bene limitare il numero di adolescenti in un’auto guidata da un giovane. La prevenzione delle lesioni è uno dei punti centrali per ridurre la mortalità fra gli adolescenti che, negli ultimi 50 anni, è diminuita di poco (mentre quella dei bambini si è ridotta dell’80 per cento in molti Paesi).

DANNI DEL MARKETING - Un’altra considerazione riguarda i nuovi “driver” in grado di condizionare la salute dei giovani cui si rivolge principalmente il marketing di prodotti e stili di vita dannosi. “Succede come per le malattie infettive – commentano i ricercatori australiani. – I mass media funzionano da vettori che veicolano attitudini malsane a una moltitudine di persone, provocando vere e proprie epidemie di comportamenti sbagliati. Su questo è indispensabile agire». L’unico settore su cui, invece, si è focalizzata l’attenzione è quello che riguarda la salute riproduttiva, ma considerando che ogni anno si registra un milione di infezioni da Hiv nella popolazione di età compresa fra i 15 e i 24 anni, la prevenzione deve essere ancora potenziata.

FACEBOOK E TWITTER - L’ultimo punto riguarda l’esplosione dei social media, come Facebook e Twitter, che hanno lati positivi e negativi. Da un lato, infatti, permettono l’accesso alle informazioni e funzionano da catalizzatore per certi movimenti di protesta, come è successo recentemente in Nord Africa e in Medio Oriente; dall’altro espongono i giovani a nuovi rischi come quelli del cyberbullismo e del sexting (l’invio di immagini sessualmente esplicite o di testi pornografici attraverso i mezzi informatici). Con seri danni per l’equilibrio psichico.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)