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University of New South Wales: consumo di alcol e differenza tra generi

University of New South Wales: consumo di alcol e differenza tra generi

LE GIOVANI DI OGGI BEVONO LA STESSA QUANTITA’ DI ALCOLICI DEI PROPRI COETANEI MASCHI

 

A dirlo una ricerca pubblicata sul British Medical Journal: su 4 milioni di persone nate in Gran Bretagna nel XX secolo, su dati raccolti a partire dal 1948 fino ad oggi, la differenza tra generi, nel consumo di alcolici, si è andata assottigliando nei decenni: se un uomo nato nel 1910 beveva, in media, il doppio di una sua coetanea, con il triplo dell’incidenza di malattie e patologie legate all’abuso di alcol, una donna nata nel 1981 beve praticamente la stessa quantità di alcolici di un uomo della sua età.


Segno dei tempi, e delle abitudini, che hanno portato ad una riduzione del gap del 3% ogni 5 anni, con un’accelerazione importante con i nati dopo il 1966: le ragazze che hanno compiuto 20 anni tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, infatti, sono state le prime a bere quanto, se non più, dei propri coetanei, ed oggi è socialmente accettato che una donna beva un bicchiere di vino o una pinta di birra durante la giornata.


Il dottor Tim Slade della University of New South Wales, a capo della ricerca, chiarisce: “i programmi per la prevenzione degli abusi sono quasi tutti improntati sugli uomini, dobbiamo iniziare a fare di più per il target femminile”. “L’uso e l’abuso di alcol sono stati sempre visti, storicamente, come un fenomeno tutto maschile: questo studio – conclude Slade – dimostra come le cose non stiano più così, e suggerisce come gli sforzi delle future campagne di prevenzione si debbano concentrare sulle giovani donne”.


Secondo Emily Robinson, a capo della charity Alcohol Concern, che si occupa proprio di lotta all’abuso, “dagli anni Cinquanta ad oggi è stata una vera e propria escalation, gli alcolici si trovano in qualsiasi bottega di alimentari, a prezzi relativamente bassi, e le serate “wine o’clock” si sono moltiplicate negli anni, così come la comunicazione ed il marketing, sempre più attento al target femminile. La gente – conclude la Robinson – non capisce che spesso l’alcol diventa un’abitudine più che un vero piacere, con l’eccezione che diventa regola quotidiana”. Ed in questa dinamica, non aiutano le nuove linee guida del Governo di Londra in tema di salute pubblica, che già hanno scatenato polemiche, ma di segno opposto, nei mesi passati: l’equiparazione di limiti tra uomini e donne, infatti, non fa che incoraggiare le donne a bere esattamente quanto gli uomini.

 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.cesda.net/?p=13157

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)