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University of Pittsburgh: studio sui meccanismi cerebrali delle ricadute

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Scoperto un meccanismo cerebrale naturale anti-ricaduta nell’uso di cocaina

Il cervello sembra possedere, naturalmente, un circuito “anti-ricaduta” nell’uso di droghe, secondo quanto riportato dai ricercatori della University of Pittsburgh negli Stati Uniti, scoperta che potrebbe portare allo sviluppo di trattamenti in grado di aumentare la resistenza del cervello alle ricadute.

Lo studio pubblicato online sulla rivista Neuron, rappresenta un approfondimento di quanto già pubblicato dal team guidato da Dong e colleghi su Nature Neuroscience lo scorso novembre, secondo il quale l’assunzione di cocaina porta, nel ratto, alla generazione di alcune sinapsi immature, chiamate "sinapsi silenti" in quanto non del tutto attive in condizioni fisiologiche normali.

Nel momento in cui ai ratti viene sospesa la disponibilità di cocaina (fase astinenziale), le "sinapsi silenti" passerebbero attraverso una fase di maturazione acquistando la loro piena funzione per inviare segnali, tra cui segnali di craving (forte desiderio) per la cocaina, quando il ratto viene esposto a stimoli precedentemente associati alla droga stessa. Il nuovo studio di Neuron dimostra che c'è un altro aspetto del rimodellamento delle "sinapsi silenti" che vengono generate in una specifica proiezione corticale del nucleo accumbens per esposizione alla cocaina. Questo circuito cerebrale resiste alle ricadute nell’uso di cocaina attraverso un rimodellamento neurale naturale delle "sinapsi silenti" e dunque la possibilità di attivare una risposta anti-dipendenza intrinseca quale mezzo per combattere le ricadute nella cocaina. Il rimodellamento del circuito anti-ricaduta viene indotto dall’esposizione alla cocaina stessa, suggerendo che l’organismo ha il suo modo di combattere la dipendenza.

La risposta che conduce a ricaduta (pro-ricaduta) sarebbe predominante dopo esposizione a cocaina. Ma dal momento che all'interno del cervello esiste anche la risposta anti-ricaduta, questo meccanismo potrebbe venire clinicamente ottimizzato per ottenere benefici terapeutici, come una sorta di equilibrio Yin-Yang, secondo la prima firma dello studio, Yao-Ying Ma.

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3160

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)