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University of Texas: studio sulle conseguenze del divorzio

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Il divorzio fa più male all'uomo o alla donna?

La separazione e il divorzio sono una questione di cuore. E non è soltanto un gioco di parole, perché quando un matrimonio fallisce c'è in

ballo molto più di una storia sentimentale: la salute sotto tutti gli aspetti, anche e soprattutto quella del nostro apparato

cardiovascolare. Attenzione, però: gli effetti negativi di un divorzio sono diversi a seconda che si parli dell'uomo o della donna. In che

modo? Cerchiamo di capirne di più.
Divorziare intossica la vita e la salute
Se a risentire maggiormente del matrimonio naufragato è il cuore delle donne, l'ormai ex marito è più a rischio di buttarsi nell'alcol o

soffrire di depressione. Togliersi la fede mette in pericolo di demenza entrambi, ma rosicchia prevalentemente l'aspettativa di vita di lui:

il rischio di morte è infatti dieci volte maggiore per un divorziato rispetto a un uomo sposato della stessa età.
Mettendo insieme gli studi scientifici realizzati finora per testare la salute dopo nozze andate a male, risulta evidente che mandare

all'aria un matrimonio intossica le giornate ma anche la salute. Unica eccezione il fisico di lui, che, stando ai risultati di uno studio

svedese condotto su 9.000 uomini di circa 40 anni d'età, sembra giovarsi della nuova vita da single. Per il resto, il fallimento del

matrimonio sembra portare solo grane.
Rischio cuore, alcolismo e depressione
Uno studio della University of Texas su 9.500 persone ha rilevato che, a 60 anni, il 33% delle donne divorziate viene colpita da malattie

cardiovascolari, contro il 21,5% delle mogli stabilmente sposate. Per gli uomini, almeno sul fronte dei problemi cardiaci, le cose sembrano

andar meglio: il 37,5% dei divorziati si ammala per disturbi a vasi o arterie rispetto al 31,7% dei mariti che rimangono accanto alla donna

che hanno sposato.
Se invece guardiamo all'alcolismo e alla depressione, è lui a pagare il prezzo più alto della separazione da quella che credeva essere la

dolce metà. Uno studio Usa ha infatti mostrato che gli uomini separati o divorziati hanno dieci volte più probabilità di richiedere

assistenza psichiatrica rispetto a chi è sposato. Anche le donne, seppur in misura minore, sono maggiormente in pericolo se il matrimonio

naufraga: per loro la possibilità di chiedere aiuto è cinque volte più alta rispetto alle mogli con l'anello saldamente al dito.
Salgono, inoltre, i rischi di lasciarsi andare cedendo al fascino della bottiglia per chi si lascia un matrimonio alle spalle. E lui, in

questo caso, risulta essere più a rischio di lei.
Le brutte notizie non finiscono qui per chi manda all'aria le nozze. I pericoli di demenza, mostra infatti uno studio svedese, risultano

addirittura triplicati, forse a causa dei minori stimoli, del calo della comunicazione e della capacità di affrontare e risolvere i problemi,

che nella vita a due è fondamentale.
Il divorzio non allunga la vita
Infine il tassello della longevità, ultima tegola per chi ripone nel cassetto la fede. Le coppie sposate, in media, vivono sette anni in più

rispetto ai single. Dopo una separazione, anche se non si trascorre tanto tempo da single, l'aspettativa di vita si riduce di ben tre anni,

con gli uomini che, quanto a longevità, pagano il conto più salato. Lo stress gioca sicuramente un ruolo determinante, ma i single,

soprattutto se appartenenti al sesso forte, sono anche più propensi a passatempi a rischio, come l'alcol, il fumo, la promiscuità sessuale e

una guida più indisciplinata e veloce. Non a caso, uno studio condotto in 16 Paesi ha dimostrato che per i divorziati il rischio di morte è

dieci volte superiore rispetto agli uomini sposati della stessa età.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)