Uno studio australiano: poco alcol protegge dalla demenza
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Sidney. Chi consuma quantità lievi o moderate di alcool in vecchiaia riduce il rischio di Alzheimer o di altre forme di declino cognitivo. Lo indica uno studio dell'Australian National University, che ha elaborato i dati di 15 studi internazionali, fra cui ricerche su oltre 10 mila persone. Secondo il rapporto, pubblicato sull'American Journal of Geriatric Psychiatry, nelle persone sopra i 60 che consumano a settimana fra uno e 28 bicchieri di vino o di birra, o bicchierini di superalcolici, il rischio di Alzheimer si riduce del 30% rispetto agli astemi. Il rischio di demenza vascolare si riduce del 25% e quello di altre forme di demenza del 26%. E il divario è lo stesso sia fra gli uomini che fra le donne.
Non è chiaro perchè un consumo limitato di alcool offra tali benefici, scrive l'autrice dello studio, Kaarin Anstey del Centro di ricerca sulla salute mentale dell'ateneo. L'ipotesi è che i benefici siano legati sia all'effetto protettivo dell'alcool nel ridurre le infiammazioni e le malattie cardiache, sia all'interazione sociale associata al bere. "Sappiamo che alcuni dei fattori di rischio di malattie cardiovascolari sono simili ai fattori di rischio di demenza". Nella prossima fase, la ricerca esaminerà gli effetti del consumo moderato di alcool nelle fasi precedenti della vita, e quali tipi di alcool diano maggiori benefici.
Nella maggior parte dei numerosi studi che sono stati dedicati all' argomento, tuttavia, è stato riscontrato che l' alcol, se assunto con moderazione, ha un effetto protettivo nei confronti dell' infarto. Questo è stato visto sia nella popolazione sana, sia in pazienti con problemi alle coronarie, nei quali la diminuzione del rischio d' infarto può arrivare fino al 30-40%. Un bicchiere di vino, una lattina di birra o un bicchierino di superalcolici forniscono, in media, una dose di alcol di 10-12 grammi ; per cui è opportuno non bere più di tre drink al giorno.