Nell’era dei social media e degli influencer, le mode possono anche diventare ambasciatrici di abitudini negative, soprattutto tra i giovani – nativi digitali – che sono particolarmente esposti a determinati messaggi.

Secondo uno studio statunitense, coordinato dall’Università della Pennsylvania e dal suo dipartimento di psichiatria e psicologia, i social media, in particolare i più popolari, sono invasi da un particolare influencer, cioè l’alcol. La ricerca è stata effettuata su un campione di circa 9000 utenti presenti su Facebook, Twitter, Instagram e Snapchat, e il risultato è che la maggioranza di essi tende a sviluppare dipendenza verso l’alcol oppure ad avere una visione distorta delle conseguenze che può portare l’alcolismo.

In particolare i messaggi veicolati sui social mettono l’accento sulla positività e sull’impatto “trendy” che ha il consumo di alcolici, e infatti tra i giovani coinvolti nella ricerca c’è un alto numero di utenti che racconta le proprie disavventure con gli alcolici o gli incidenti (anche gravi) provocati da un tasso alcolemico elevato.

I ragazzi che mettono il like, che commentano e che visualizzano video a tema ‘alcolico’ tendono ad avere maggiori problemi con il consumo di alcolici rispetto agli altri. Un risultato che sembra ovvio, ma che in realtà fa comprendere come, ancora una volta, i social media siano una campana di vetro che auto-genera attenzione verso le proprie convinzioni, anziché aprire agli utenti un mondo diverso (ad esempio, in questo caso, un mondo che metta in guardia dai pericoli dell’alcolismo).

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copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://it.sports.yahoo.com/notizie/uno-studio-collega-luso-dei-social-media-allabuso-di-alcolici-tra-giovani-104400329.html?guccounter=1ù

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)