Uno studio rivela: gli scozzesi bevono l�equivalente di 46 bottiglie di vodka all�anno
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46 bottiglie di vodka, o 305 litri di birra, o 130 bottiglie di vino: e' l'equivalente della dose di alcol puro che ogni scozzese sopra i 18 anni consuma, in media, ogni anno. Un dato che supera del 25% la media d'Inghilterra e Galles. La ricerca e' stata commissionata dal Servizio Sanitario Nazionale scozzese e misura il rapporto tra popolazione e unita' d'alcol vendute annualmente in Scozia: e' dal 2005 che il risultato resta virtualmente identico.
"Tutti gli indizi portano verso la stessa direzione", dice al Daily Mail il ministro della Salute scozzese Nicola Sturgeon.
"L'aumento di consumo di sostanze alcoliche avvenuto negli ultimi decenni e' legato alla riduzione dei prezzi delle bevande". Ecco perche' l'esecutivo scozzese sta accarezzando l'idea d'introdurre un prezzo minimo per vino, birra e liquori, cosi' da limitare "il livello delle malattie dovute all'abuso dell'alcol, i crimini, e la perdita' di produttivita' economica: fattori che pesano sui contribuenti per miliardi di sterline".
E se, da un lato, e' lo Stato a suonare il campanello d'allarme, anche la Chiesa, per bocca di Bob Gillies, vescovo di Aberdeen della chiesa episcopale scozzese, ha deciso di alzare la voce - puntando il dito contro dei confratelli: i monaci benedettini di Buckfast Abbey, Devon, famosi per produrre il vino extra-forte Buckfast, un drink molto amato dagli scozzesi, specie i giovanissimi. "Bisogna essere degli ipocriti", ha tuonato Gillies, "per continuare a produrre questa bevanda sapendo dei danni che provoca sia alla salute che ai rapporti sociali".