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Unplugged: un esperimento mostra la dipendenza da media e social network

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Fonte: Journ Alzh Disease
Titolo originale e autori: "24 Hours: Unplugged", International Center for Media & the Public Agenda (ICMPA) at the

University of Maryland-
Si chiama "24 hours Unplugged", ovvero 24 ore scollegati da internet, tv, cellulare e radio, ed è l'esperimento lanciato

dall'ICMPA (Centro Internazionale per i Media la Pubblicità) dell'Università del Maryland che ha portato all'individuazione

di un nuovo disturbo: l'Information Deprivation Disorder, ovvero un malessere derivante dalla privazione di informazioni e

dal senso di isolamento.
I ricercatori dell'ICMPA hanno chiesto a 200 studenti universitari di astenersi dall'uso di qualsiasi media per 24 ore.

Successivamente è stato chiesto agli studenti di mettere per iscritto le sensazioni che avevano provato. Ne sono emerse circa

400 pagine di resoconti e i termini usati dai ragazzi sono stati: dipendenza, ansia, irrequietezza, senso di isolamento,

agitazione. Termini che portano a considerare la dipendenza dai new media come una vera malattia. L'unico intrattenimento

consentito, in orari prestabiliti, era quello di leggere libri e l'uso della rete telefonica fissa. Ma alcuni giovani hanno

riportato di sentirsi isolati e soli, altri sentivano l'esigenza di dover controllare la casella di posta elettronica o di

voler accendere il lettore Mp3.
I ragazzi infatti, hanno mostrato di poter stare tranquillamente senza la televisione o i giornali, ma di non poter fare a

meno del lettore Mp3. "Mi aiutano ad isolarmi dal contesto - si legge in uno dei resoconti dei ragazzi - e ad arrivare bene

alla fine della giornata. Ascolto la musica nel tratto da casa a scuola, prima di un esame e se ho la luna storta o sono teso

mi rilassa".
Dallo studio inoltre è emerso che i giovani studenti universitari non si interessano ai canali di informazione classici e

che, il loro bisogno, sembra essere quello di mantenersi aggiornati su ciò che accade nel mondo non tanto dalle fonti

accreditate, quali giornali e televisione, ma piuttosto attraverso i commenti degli amici pubblicati sui social network. Lo

scambio di messaggi su Facebook è incessante come anche, in generale, l'atteggiamento di rimanere in contatto nonostante la

distanza fisica, attraverso messaggi sul cellulare ed e-mail.
L'esperimento, condotto per la prima volta ad aprile scorso, verrà ora ripetuto in collaborazione con l'Accademia di

Salisburgo sui Media e sul Cambiamento Globale.
Redattore: Staff Dronet