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USA: proposto l'abbassamento dei limiti di alcol alla guida dallo 0.08% allo 0,05%

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USA: IL NATIONAL TRANSPORTATION SAFETY BOARD PROPONE L'ABBASSAMENTO DEI LIMITI DI ALCOL CONSENTITO PER CHI GUIDA DALLO 0,08% ALLO 0,05%, MA L'IDEA NON PIACE A NESSUNO, DALLA NATIONAL RESTAURANT ASSOCIATION ALLE MOTHERS AGAINST DRUNK DRIVING


Negli Stati Uniti, almeno finora, il limite di alcol consentito per chi si mette al volante è tra i più alti in occidente: 0,08%, più che in Italia e Francia, dove non si può superare lo 0,05%. È anche per questo che il National Transportation Safety Board, l'agenzia governativa che si occupa della sicurezza stradale, ha proposto di abbassare la tolleranza a quota 0,05%, scatenando, però, un'orda di proteste, più o meno prevedibili. Se la National Restaurant Association e l'American Beverage Institute premono, com'era prevedibile, su una stretta maggiore contro gli alcolisti cronici che si mettono al volante, sorprende la contrarietà delle Mothers Against Drunk Driving, che sottolineano come una misura del genere avrebbe bisogno di anni per entrare a regime, molto meglio, secondo l'associazione, puntare sulla tecnologia, magari installando sul cruscotto un dispositivo che non permetta l'accensione dell'auto in caso di livelli alcolemici eccessivi.


Da parte sua l'Ntsb si fa forte di numeri che, in effetti, lasciano poco spazio al contraddittorio: un conducente con un tasso alcol emico dello 0,05% ha il 38% di possibilità in più di un guidatore sobrio di rimanere coinvolto in un incidente stradale, mentre chi ha un tasso dello 0,08% addirittura il 169% in più. Certo, non sta al National Transportation Safety Board fare le leggi, ma il messaggio, sia per il Governo Federale che per quello Statale, è chiaro: il limite in 25 dei 27 Paesi dell'Unione Europea è di 0,05% o addirittura inferiore, e i risultati, in termini di sicurezza, si vedono. Cosa decideranno di fare gli Stati Uniti? Lo vedremo nei prossimi mesi, di certo non mancheranno le proteste ed i motivi di scontro tra posizioni ed interessi contrastanti.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)