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Uso di sostanze e disturbi mentali: una revisione dei dati in Europa

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Uso di sostanze e disturbi mentali: una revisione dei dati in Europa
 


Fonte: EMCDDA


Titolo originale e autori: Montanari L, Pasinetti M, Thanki D et al, Co-morbid substance use and mental disorders in Europe: a review of the data-EMCDDA Papers, Publications Office of the European Union, doi: 10.2810/20027 ISBN 978-92-9168-671-1 


L’articolo realizzato dai ricercatori dell’Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze (OEDT) presenta una revisione degli studi e di dati epidemiologici ad oggi disponibili, relativi alla comorbidità in uno stesso individuo tra disordini psichiatrici ed uso di sostanze psicoattive e alcol in Europa.
Pur tra i limiti rappresentati dalla disomogeneità delle metodologie di ricerca adottate nei vari Stati UE e, in generale, dalla scarsità dei dati sull’argomento, gli studi finora realizzati hanno evidenziato che il rischio di insorgenza di disturbi psichiatrici può essere molto alto tra gli individui che presentano problemi di uso di sostanze psicoattive, con alcuni fattori di rischio quali l’esposizione precoce a stati di stress, o l’appartenenza a gruppi vulnerabili quali ad esempio i detenuti. Le informazioni disponibili sui pazienti tossicodipendenti che entrano in trattamento indicano che in 14 Paesi europei i livelli di diffusione di comorbidità psichiatrica oscillano tra il 14 e il 54%, con picchi fino al 90% in tre ulteriori Paesi.
La revisione evidenzia inoltre che esisterebbero delle tipologie di disturbo mentale più frequenti nei pazienti tossicodipendenti problematici, ossia: disturbi della personalità adulta e disturbi comportamentali, disturbi nevrotici e psicosomatici legati allo stress, depressione, distimia, iperattività, deficit d’attenzione, schizofrenia.
Altro dato che emergerebbe dalle varie pubblicazioni revisionate, riguarda la tipologia di sostanze stupefacenti maggiormente utilizzate dai pazienti nei quali sono stati identificati dei disturbi psichiatrici, sostanze che includono gli oppioidi, le anfetamine, gli ipnotici, i sedativi e i cannabinoidi oltre all’alcol.
Quanto riportato dai ricercatori dell’OEDT vuole fungere da incentivo alla realizzazione di futuri studi nell’ambito della comorbidità tra disturbi psichiatrici ed uso di sostanze stupefacenti, adottando metodi di ricerca il più possibile omogenei a livello europeo, finalizzati ad ottenere risultati basati sulle evidenze, che siano facilmente accessibili anche dai vari organi di governo, permettendo così l’adozione a livello nazionale di opportune politiche di controllo e prevenzione.
 


http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=2990


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)