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Uso patologico di internet negli adolescenti europei: i dati di uno studio

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USO PATOLOGICO DI INTERNET NEGLI ADOLESCENTI EUROPEI. Uno studio condotto in 11 paesi europei.


L’articolo presenta i risultati di un’indagine svolta nel 2011 in 11 paesi europei, nei quali sono stati selezionati 11956 adolescenti. Oggetto dello studio è la classificazione del campione in tre categorie di uso della rete: appropriato, non appropriato (di seguito MIU, dall’acronimo inglese) e patologico  (di seguito PIU, dall’acronimo inglese), in base ai risultati ottenuti dagli adolescenti nella somministrazione del questionario più diffuso per l’analisi della dipendenza della rete,  il Young Diagnostic Questionnaire for Internet Addiction (YDQ).


In primo luogo, l’interesse dello studio risiede sul piano metodologico. Infatti, la prevalenza delle condotte patologiche nell’uso della rete è stata studiate a partire da una metodologia coerente e condotta attraverso un vasto campione: queste due condizioni rendono lo studio rappresentativo a livello nazionale, per lo meno sul piano delle tendenze. 


La prevalenza di MIU e PIU fra gli adolescenti europei è rispettivamente del 13,5% e del 4,4%, anche se la prevalenza di MIU e PIU varia in misura più o meno grande a seconda della nazione considerata: valori più alti sia di MIU che di PIU sono attribuibili nel sotto-campione di adolescenti israeliani, mentre i più bassi sono riscontrabili fra quelli italiani. A livello di genere, le ragazze mostrano tassi maggiori di MIU, mentre i ragazzi mostrano tassi maggiori di PIU. Nello studio emergono anche rilevanti differenze di genere nella prevalenza di MIU e PIU fra sotto-campioni divisi per nazioni. Tutte le variabili associate a MIU e PIU esaminate nello studio sembrano indicare rilevanti differenze a livello di genere, il cui ruolo andrebbe perciò esaminato in modo specifico in future ricerche.


Il risultato più interessante dello studio, dal punto di vista dei fattori psico-sociali, riguarda l’importanza delle condizioni familiari. I fattori che impattano maggiormente nel determinare MIU e PIU negli adolescenti sono l’assenza di genitori biologici, lo scarso livello di coinvolgimento affettivo da parte dei genitori, la disoccupazione dei genitori. Ciò segnala una differenza importante rispetto ad altri comportamenti patologici o a rischio in età adolescenziale. Infatti, se in generale è possibile affermare che molti comportamenti a rischio nell’età adolescenziale, come l’uso di sostanze, si svolgono al di fuori della sfera domestica e all’insaputa del contesto familiare, nel caso della PIU i comportamenti patologici spesso si svolgono all’interno della sfera familiare. Gli adolescenti che soffrono di una mancanza di supporto e di affetto, possono cercare nell’uso della rete un sostituto virtuale da adottare. Ciò può a sua volta incrementare la propensione per comportamenti patologici.


(...omissis...)


Durkee T. et alter, 2012, Prevalence of pathological internet use among adolescents in Europe: demographic and social factors, Addiction, 107, pp. 2210–2222.


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.cesda.net/?p=8062


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)