Vaccino anticocaina: un aggiornamento su nuove e vecchie sperimentazioni
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Fonte: Molecular Therapy
Titolo originale e autori: Cocaine Analog Coupled to Disrupted Adenovirus: A Vaccine Strategy to Evoke High-titer Immunity
Against Addictive Drugs. -Hicks MJ, Bishnu P De BP, Rosenberg JB et al. Molecular Therapy (2010)
Sperimentato sui topi un nuovo vaccino anticocaina ideato da un team di ricercatori di importanti centri di ricerca degli
Stati Uniti.
Gli scienziati del The Scripps Research Institute, del Weill Cornell Medical College, e della Cornell University hanno
pubblicato i risultati delle loro ricerche sulla rivista Molecular Therapy, nella quale riassumono le potenzialità della
scoperta.
Il vaccino è costituito da una porzione di un comune virus del raffreddore - un adenovirus - al quale viene legata una
molecola molto simile alla cocaina. All'adenovirus viene eliminata la parte responsabile dell'infezione mantenendo invece la
porzione che stimola la produzione di anticorpi, che in questo caso saranno diretti contro le molecole della droga. Una volta
somministrato il vaccino, l'organismo produce anticorpi anticocaina immediatamente dopo l'assunzione di cocaina: la droga
viene quindi "bloccata" e non raggiunge più il cervello dove esercita la sua azione stimolante. Ogni volta che il soggetto
vaccinato assume cocaina, la sostanza viene riconosciuta dagli anticorpi e soppressa, non producendo più gli effetti
ricercati.
La ricerca su potenziali vaccini anticocaina non è nuova, ma la novità è costituita dal fatto che questo vaccino molto
probabilmente non richiederà infusioni multiple. L'esperimento che si è mostrato efficace sui topi, rappresenta un importante
risultato per lo sviluppo di un vaccino da sperimentare sull'uomo, che avrà come obiettivo principale quello di aiutare i
dipendenti da cocaina ad allontanarsi dalla droga in quanto, ad ogni assunzione, gli effetti della droga vengono
neutralizzati facendo perdere l'abitudine all'uso.
Nel frattempo è recente la notizia della sospensione, in Italia, della sperimentazione di un altro vaccino anti-cocaina, che
sarebbe dovuta partire già da qualche tempo. Blocco dovuto al fatto che la multinazionale che produce il vaccino ha valutato
come insoddisfacente l'effetto positivo sul 37% delle persone testate, come risultato dalla sperimentazione già in corso
negli Stati Uniti.
Il capo Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Serpelloni, ha informato l'
Ansa sulla notizia e su come l'Italia fosse già pronta da tempo alla sperimentazione anche con l'approvazione dei comitati
etici. E' stata chiesta la motivazione della sospensione per vedere se è possibile continuare con altri tipi di vaccino in
quanto, conclude Serpelloni "e' un vero peccato perché ancora una volta viene penalizzata la ricerca e si nega la possibilità
di avere un presidio in più nella lotta alle dipendenze. Sia chiaro, il vaccino anti-cocaina non è una panacea, ma può essere
un valido supporto alla psicoterapia".