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Vaccino antidroga: i dubbi del Consiglio d'Europa

Vaccino antidroga: i dubbi del Consiglio d'Europa

Le aspettative riposte nel vaccino anti-cocaina e in genere in tutti i vaccini destinati a contrastare le dipendenze sono

'eccessive e infondate' e sinora non si e' riflettuto sufficientemente sulle implicazioni che l'uso di tali vaccini potrebbe

avere e dei rischi connessi.
Questo l'allarme lanciato nel rapporto sull'immunoterapia alle dipendenze redatto dagli esperti del Gruppo Pompidou,

l'organismo del Consiglio d'Europa che ha il compito di identificare le soluzioni piu' efficaci per combattere l'abuso e il

traffico di droghe. Nel documento viene innanzitutto criticato l'uso del termine 'vaccino' poiche', secondo gli esperti,

'contribuisce ad alimentare false speranze' sulla sua effettiva efficacia. Il cosiddetto vaccino infatti ha un'azione molto

limitata nel tempo e deve essere preso ripetutamente per fare effetto. Il suo uso inoltre, avvertono gli esperti, potrebbe

avere l'effetto di aumentare la quantita' di droga assunta, al fine di superare l'effetto del vaccino che e' quello di

inibire la sensazione 'piacevole' della stessa droga.
Il rapporto e' stato pubblicato in occasione della Conferenza ministeriale che raccoglie oggi e domani a Strasburgo i

responsabili delle politiche sulle tossicodipendenze degli Stati membri. Durante la conferenza, a cui partecipa per l'Italia

il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, vengono affrontati temi come quello dei rischi legati al

consumo di droghe sul posto di lavoro e la cooperazione internazionale per contrastare il traffico di droga, in particolare

nell'area dei Balcani e del Mediterraneo.