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Val d'Aosta: aumentano in Valle le donne che abusano di alcol

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Aumentano in Valle le donne che abusano di alcol

Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale alcol Cneps dell’Istituto Superiore di Sanità in Valle d'Aosta il 63,6% delle donne consuma quotidianamente almeno una bevanda alcolica. Inoltre il 25,4% consuma alcolici fuori dai pasti.
L'abuso di alcol in Valle d'Aosta si sa è una vera e propria piaga. Ora arriva la notizia che il fenomeno sta interessando sempre più anche l'universo femminile. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Alcol CNEPS dell’Istituto Superiore di Sanità in Valle d'Aosta il 63,6% delle donne consuma quotidianamente almeno una bevanda alcolica. Inoltre il 25,4% consuma alcolici fuori dai pasti contro una media nazionale del 14,2%.
Le percentuali restano elevate anche per quanto riguarda il consumo a rischio, cioè l’assunzione di oltre 20g di alcol al giorno per le donne e oltre 40g per gli uomini. Il 38,3% degli uomini e il 15,4% delle donne hanno un consumo a rischio mentre la media nazionale è del 25,4% per gli uomini e 7,3% per le donne.
Sul fronte binge drinking ovvero l'abitudine a bere  ripetutamente in modo compulsivo fino ad ubriacarsi: il fenomeno riguarda il 20,7% degli uomini e il 6,1% delle donne, anche in questo caso valori nettamente superiori alla media nazionale (13,4% per gli uomini e 3,5% per le donne).
“In Italia, la dipendenza alcolica femminile è un fenomeno ancora poco noto ma purtroppo molto diffuso e in aumento, e la regione Valle d’Aosta ne è un chiaro avviso. La causa -  spiega il Prof. Valentino Patussi, Responsabile del Centro di Alcologia e Patologie Correlate, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi (Firenze), Coordinatore del Centro Alcologico Regionale Toscano -  è probabilmente da annoverarsi al fatto che spesso le donne, oltre a svolgere un lavoro fuori casa del tutto simile per fatica a quello maschile, si trovano a dover affrontare problemi di gravidanza o di gestione familiare, e inoltre sono al centro di una pressione mediatica che le ha identificate come una nuova area di consumatori, come già avvenuto nel passato con il tabacco”.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)