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Val di Ledro (TN): diciannovenne in coma irreversibile

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Paolo Arnoldi si è schiantato con l'auto contro un albero in val di Concei. Nell'incidente di venerdì notte ferito un minorenne. Soccorsi tardivi: lassù i cellulari non funzionano

TRENTINO

Se i soccorsi fossero stati più celeri, chissà, forse ora non sarebbe in coma irreversibile. Purtroppo, però, Paolo Arnoldi, carpentiere diciannovenne di Molina di Ledro, dopo l'incidente stradale che gli è capitato sulla strada della Val di Concei, è rimasto disteso e gravemente ferito sull'asfalto per almeno mezz'ora prima che un passante lo trovasse e lanciasse l'allarme.
 Il fatto è accaduto venerdì notte, in località Meriz, un chilometro sotto lo chalet-rifugio «al Faggio». Paolo Arnoldi era alla guida di una Fiat Panda. Accanto aveva il giovane amico Davide Bonisolli, studente di 16 anni residente a Prè. Entrambi avevano trascorso la serata alla pasticceria «al Sole» di Pieve, dove i gestori, in vista della chiusura del locale, avevano dato una festa affollatissima.
 Poco dopo mezzanotte Paolo ha salutato gli amici dicendo che voleva andare a letto presto, perché il giorno dopo sarebbe andato a caccia con il padre. Davide lo ha seguito. Invece che andare dritti a casa, i due ragazzi hanno pensato di fare un giro fino al Faggio, non è ben chiaro con quale scopo. Di sicuro lassù non si sono fermati. Come prova il filmato della telecamera di sorveglianza del rifugio, la Panda è arrivata nel parcheggio del locale e dopo una sgommata è tornata in strada diretta verso valle.
 Il viaggio si è interrotto bruscamente poco dopo, quando l'utilitaria, forse a causa dell'asfalto bagnato, è sbandata verso destra andando a cozzare contro il tronco di un grosso albero. Paolo, che non aveva allacciato la cintura di sicurezza, ha sfondato il parabrezza ed è volato fuori dell'abitacolo, atterrando in mezzo alla strada. La macchina ha proseguito la sua corsa per qualche metro, deviando a sinistra e finendo capovolta in una breve scarpata. Davide Bonisolli, incastrato nelle lamiere, ferito (ha un polso rotto e una botta in testa per la quale è stato ricoverato in osservazione in neurologia a Trento) ma cosciente, forse ha tentato di chiedere aiuto col cellulare. Inutilmente: in quella zona - come bene sanno tutti in val di Ledro - non c'è campo e le comunicazioni radio sono impossibili.
 Il primo ad arrivare sul posto è stato Paolo Santi, contitolare del Faggio. Era l'una passata. Dopo aver constatato la gravità della situazione, Santi ha girato la macchina ed è tornato a Lenzumo dove finalmente ha potuto telefonare al 118. In località Meriz alle 1.30 c'erano la Croce Rossa di Bezzecca, i vigili del fuoco di Concei, i carabinieri di radiomobile Riva e poi il 118 Arco. I sanitari hanno lavorato parecchio per stabilizzare i parametri vitali di Paolo, mentre i pompieri per liberare Davide hanno dovuto usare le pinze idrauliche.
 I feriti sono stati portati al Pronto soccorso di Arco. Nella notte Paolo Arnoldi è stato trasferito in rianimazione a Trento, dove lo hanno raggiunto i familiari - il papà Marzio, la mamma Alberta e la sorella Elisa - e poi gli amici, ai quali, ieri sera, è stato detto di non sperare più in un miracolo, che Paolo non ce l'avrebbe fatta. In serata i genitori stavano valutando se dare il consenso per l'espianto degli organi.