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Valle d'Aosta: analisi dei consumi di alcol

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Sanità, continua a essere l'alcol la bestia nera dei valdostani

La Valle d’Aosta è la Regione in cui muoiono meno donne per tumore e quella dove risiedono più anziani che vivono da soli. Sono questi due dei primati conquistati quest’anno dalla nostra regione nell’ambito della decima edizione del Rapporto Osservasalute, presentato ieri all'Università Cattolica.

Il tasso di mortalità per tumori tra le donne di 19-64 anni è pari a 6,58 per 10.000, a fronte di un valore nazionale di 7,93 per 10.000.Se il tasso di mortalità per tumori femminile è il più basso in campo nazionale, la mortalità complessiva, per tutte le cause, oltre il primo anno di vita è più elevata rispetto la media nazionale per i maschi, 117,13 per 10.000 abitanti contro una media nazionale di 109,41. Valori quest'ultimi che, secondo il Rapporto, vanno letti con una certa prudenza.  “Trattandosi di eventi riguardanti una popolazione di soli 126.000 abitanti - spiega una nota - ogni variazione annuale dei tassi subisce un’elevata variabilità che induce prudenza nell’interpretazione del fenomeno che può essere meglio interpretato solo osservando un trend temporale più lungo. “

Sono invece il 33,6% delle persone dai 65 anni in su a vivere da soli a fronte di un valore medio nazionale del 28,1%; lo stesso dicasi per le donne anziane che vivono sole: sono 44,9% delle femmine, percentuale maggiore in Italia, a fronte di un valore medio italiano del 37,6%.

La Valle d’Aosta si conferma poi anche come terra fertile: il tasso di fecondità totale (ovvero il numero medio di figli per donna) pari a 1,57 figli per donna (1,5 figli per le italiane; 2,03 figli per le straniere) contro un valore medio italiano, che comprende donne italiane e straniere, di 1,39 figli – dati 2011. In Valle d’Aosta l’età media delle donne al parto è pari a 31,1 anni (età media nazionale 31,4 anni).

Brutte notizie arrivano sul fronte istruzione dove i valdostani non rientrano nelle medie nazionali. In Valle d’Aosta la percentuale della popolazione di età 25-64 anni con un titolo di studio (2011) di diploma di 4-5 anni è pari al 31,7% per i maschi (media italiana 34,0%), al 32,5% per le femmine, (media italiana 33,3%), in Valle d’Aosta ha conseguito la laurea il 10,9% degli uomini (media italiana 13,4%) ed il 13,5% delle donne (media italiana 16,4%).

Sugli stili di vita rimane più alta rispetto alla media nazionale la quota di non fumatori pari al 55,4% contro il dato nazionale del 52,7%. L'alcol si conferma uno dei mali che affliggono i valdostani: il 72% può considerarsi consumatore abituale, a fronte di un valore medio nazionale del 65,7%.
La prevalenza di consumatori a rischio di 11-18 anni (ovvero quei giovani che praticano almeno uno dei comportamenti a rischio relativamente al consumo di alcol, come l’eccedenza quotidiana o il binge drinking) è pari al 38% dei maschi – percentuale maggiore in Italia (valore medio italiano 15,2%), all’11,6% per le femmine (valore medio italiano 10,2%), per un totale del 25% dei giovani in questa fascia d’età - percentuale maggiore in Italia (valore medio italiano 12,8%). La prevalenza di consumatori a rischio di 19-64 anni è pari al 33,5% dei maschi (valore medio italiano 21,5%) e al 10,4% delle femmine (valore medio italiano 5,4%). Il totale dei consumatori a rischio è il 22,1% degli individui in questa fascia d’età (valore medio italiano 13,4%).

I valdostani sono poi poco obesi e molto sportivi. Per quanto riguarda la pratica di sport in Valle d’Aosta il 29,3% della popolazione dai 3 anni in su pratica sport in modo continuativo, contro un valore medio italiano di 21,9%, favoriti certamente da un ambiente di vita ad elevato valore naturalistico; il 22,8% fa qualche attività fisica (valore medio nazionale 27,7%).
Altro primato valdostano riguarda il tasso standardizzato di suicidio, pari al 10,53 per 100.000, a fronte di un valore medio nazionale di 7,23 per 100.000 fra i soggetti con 15 anni ed oltre.
“La frequenza più elevata di suicidi caratterizza purtroppo molte zone di montagna – sottolinea ancora la nota - presenti nell’arco alpino. Le ragioni sono complesse e non vi sono evidenze scientifiche certe, ma è verosimile che il maggiore isolamento e una ridotta rete di relazioni che contraddistinguono le popolazioni di montagna costituiscano, in alcuni soggetti, elementi di maggiore predisposizione al rischio.”

I dati economici sul sistema sanitario valdostano evidenziano infine una spesa sanitaria pro capite in Valle d’Aosta è pari a 2.222 euro nel 2011, a fronte di una spesa media nazionale di 1.851 euro. Sempre nel 2011 la Valle d’Aosta ha un avanzo procapite di -8 euro (dato medio italiano 29 euro). La Regione presenta inoltre un disavanzo procapite cumulato pari a 717 euro dal 2002 (dato medio italiano 608 euro).


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)