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Valle d'Aosta: il dr. Lindo Ferrari traccia il panorama delle nuove dipendenze

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Non solo alcol e droga: la Valle d'Aosta fa i conti con le "altre" dipendenze
Farmaci, fumo, gioco d'azzardo impegnano il Sert, Servizio di recupero tossicodipendenze

 

AOSTA. Il Sert, Servizio Recupero Tossicodipendenze, dovrebbe modificare la consonante finale "T" in "D", considerato il rilevante aumento di dipendenze patologiche a cui si dedica. E' la sintesi del concetto espresso da Lindo Ferrari, psichiatra, responsabile della struttura di via Guido Rey, a cui accede una tipologia sempre più variegata di persone subordinate all'uso di una sostanza o ad un comportamento. «Dipendenze aumentate rispetto alle usuali alcool e droghe illecite - dice -. Abbiamo potenziato il panorama delle tossicodipendenze conosciute con programmi specifici di lotta al tabagismo e all'abuso di farmaci non prescritti dal medico. E' in continuo aumento la richiesta di fumatori decisi a smettere con la sigaretta. Delle 80/100 persone all'anno iscritte ai nostri corsi, il 60/70 per cento smette al termine degli incontri. Persone convinte e consapevoli dei gravi danni provocati dal fumo», sottolinea Ferrari.

L'abuso di alcool rimane la problematica prioritaria in Valle, regione fra le prime, in Italia, per numero di alcolisti. «E' in forte aumento la cronicità - afferma lo psichiatra -. Il nostro Servizio evita il peggioramento della situazione».

A queste dipendenze, vanno aggiunti progetti di recupero comportamentali. Dove, cioè, manca la sostanza. «Il gioco d'azzardo, in primis, - dichiara Ferrari - dipendenza insidiosa trattata dal nostro Servizio pubblico con una media annuale di 30/40 casi». Descrive i risvolti drammatici di questo vizio-malattia. «E' un problema molto serio. Chi ne è vittima non riesce a sottrarsi ad un richiamo che porta alla completa rovina. Distruzione degli affetti, del lavoro, della vita, in generale». L'ingresso nell'abisso dei prestiti ad usura diventa, sovente, il passaggio più tragico. Anche molti anziani cadono in questa trappola infernale, dilapidando la pensione in pochi giorni.

Gli operatori del Sert chiedono l'intervento di un amministratore di sostegno delegato dal Tribunale. «Gli stessi giocatori - riferisce Ferrari - sollecitano l'affidamento della gestione dei loro soldi. Il nostro programma di recupero si avvale anche di consulenze e colloqui con psicologi». La validità del Servizio, aperto tre anni fa, ha portato a riscontri positivi nel 60/70 per cento dei casi. «Un buon numero di giocatori incalliti riesce a smettere. Non sempre, però, riusciamo ad accertare la continuità della decisione».

L'assunzione smodata di farmaci: il primato è delle donne. Lindo Ferrari parla di «dipendenza sommersa, nascosta. Nasce - dice - da una regolare prescrizione medica e, poi, sfocia in un vero e proprio abuso o in acquisti autonomi. Ne curiamo una media di 20 all'anno. Il numero è molto più consistente - garantisce -. Chi ci contatta è ad un livello grave. Riscontri incentivanti li otteniamo con programmi psicologici e con l'assunzione, a scalare, dei farmaci».

L'aumento considerevole di consumo di droga si riscontra fra gli adolescenti. Il fumo di cannabinoidi, in particolare, li coinvolge al punto da suggerire agli operatori del Sert l'opportunità di raggiungere questi giovani avvalendosi della collaborazione delle famiglie. «Invitiamo i genitori ansiosi per comportamenti anomali dei loro figli a rivolgersi al nostro Centro di Ascolto, il CAAOS, affinché si possa, insieme, capire cosa sta succedendo e pianificare un recupero personalizzato. Stiamo concertando questo progetto che intendiamo realizzare nel più breve tempo possibile», conclude Lindo Ferrari, responsabile del Servizio pubblico di recupero delle dipendenze.


Sandra Lucchini


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)