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Valle d'Aosta: panoramica delle situazioni familiari a rischio

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Famiglia e separazioni: "in Valle d'Aosta una situazione esplosiva"
In Valle d'Aosta la situazione è esplosiva: molti genitori rischiano l'autolesionismo diventando dipendenti da alcol e droghe

mentre i figli di 11-12 anni vanno spesso ad alimentare la microcriminalità giovanile». Non usa mezzi termini Ubaldo

Valentini (a sinistra nella foto), presidente dell'Associazione genitori separati per la tutela dei minori, nel definire le

conseguenze delle separazioni dei valdostani. Una situazione che per Valentini «è frutto della cattiva applicazione della

legge sull'affidamento del 2006 che non garantisce ancora la parità tra madre e padre». Intanto, questa sera alle 20:30

presso i locali del Csv in via Xavier de Maistre 19 ad Aosta, Valentini e il referente dell'associazione per la nostra

regione Thomas Negrello incontreranno i genitori separati.
Per l'associazione sono tre i soggetti responsabili di questa situazione: Procura, Tribunali e servizi sociali. «Spesso la

Procura ascolta soltanto la madre emettendo troppo facilmente decreti di allontanamento nei confronti del padre» sottolinea

Valentini, che accusa poi il Tribunale di valutare con scarsa attenzione i singoli casi nell'ambito dell'affido condiviso.
A ciò si aggiunge poi secondo l'associazione «la scarsa efficacia del servizio di mediazione familiare incentivato dalla

Regione dimostrata dalla maggiore conflittualità riscontrata nei nuclei che ne hanno usufruito». Per il presidente

«andrebbero formati in modo più specifico gli assistenti sociali, che inoltre, alternandosi di continuo, riducono gli

equilibri del bambino».
Quotidianamente l'associazione riceve almeno due chiamate dalla nostra regione: «Sono genitori, di frequente padri, che non

riescono a sopportare la situazione in cui si trovano. Devono pagare assegni di mantenimento sproporzionati rispetto ai

propri stipendi - enfatizza Valentini - quando magari l'altro genitore ha un lavoro non regolarizzato che gli permette di

accedere anche al patrocinio gratuito, pagato in modo salatissimo dalla collettività».
Anche l'affido familiare, come il patrocinio gratuito, sarebbe un business ai danni del settore pubblico «perché la famiglia

affidataria riceve somme cospicue per il servizio prestato. Si inizia con due ore al giorno di affidamento - sostiene

Valentini - e dopo qualche mese si arriva magari a forme di adozione. Sta venendo meno il concetto di genitorialità».
I problemi in famiglia sembrano poi ripercuotersi sulla vita dei figli: «Andiamo a vedere i cognomi dei ragazzini delle mini

gang di Aosta. I loro genitori spesso soffrono della propria drammatica separazione, o comunque hanno seri problemi pur

rimanendo formalmente compagni. Non sempre infatti si ricorre al Tribunale: a volte non ci sono i soldi mentre altre, specie

nei secondi matrimoni, ci si vergogna della propria situazione». A questo proposito l'associazione ha stipulato convenzioni

con avvocati che permettono risparmi notevoli.
Per gli adulti sottoposti allo stress derivante dall'allontanamento dai figli «l'autolesionismo può arrivare a tentativi di

suicidio - spiega Valentini - troppo spesso mi trovo di fronte a uomini che piangono, che hanno bisogno di un sostegno

morale, che rischiano di trovare rifugio nelle dipendenze e che non vedono una via d'uscita». E la memoria va a quella

tragica domenica del 7 aprile 1996 quando Antonio Sonatore, insegnante aostano, si diede fuoco davanti al Tribunale del

capoluogo. Dopo aver tentato invano di attirare l'attenzione sulla sentenza che da tempo gli impediva di vedere la figlia,

affidata all'ex moglie.