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Valle di Fiemme, in arrivo il gran finale di Alcooperiamo

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Valle di Fiemme, in arrivo il gran finale di Alcooperiamo


VAL DI FIEMME - Sta per arrivare all'epilogo il cammino per il 2012 di Alcooperiamo, progetto che da sei anni propone la sensibilizzazione sui problemi alcol-correlati nel mondo della scuola,alla pari, da studenti a studenti. L'edizione di quest'anno ha visto il progetto, coordinato dall'istituto di istruzione "La Rosa Bianca", dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari, dalle altre scuole medie e superiori fiemmesi, dall'Acat di Fiemme e da altri sostenitori, concretizzarsi nelle terze medie e prime superiori di Fiemme. Otto gli appuntamenti completati dai "peer leader" di Alcooperiamo con modalità nuove di incontro degli studenti basato non più su confronti con singole classi ma incontrando assieme tutte le classi coinvolte di ogni istituto. Si è partiti il 9 marzo con l'incontro alla Rosa Bianca di Predazzo e si è terminato il 13 aprile con l'ultimo di tre incontri alla Rosa Bianca di Cavalese passando per le scuole medie di Tesero, di Cavalese e di Predazzo e per l'Enaip di Tesero. Ora manca il gran finale con la tradizionale festa di chiusura in programma querst'anno il 19 maggio a partire dalle 9.15 al teatro comunale di Predazzo. Da ricordare inoltre che da alcune settimane è attivo il nuovo sito www.alcooperiamo.it con l'indirizzo e-mail [email protected].


Dal mondo della scuola media e superiore all'università. L'opportunità accademica per Alcooperiamo, progetto che da sei anni punta a sensibilizzare i giovani di Fiemme e Fassa sui problemi alcol-correlati attraverso la "peer education", educazione tra pari, viene dallo "stage" in questi mesi di Veronica Montibeller, studentessa della Facoltà di Sociologia all'Università degli Studi di Trento nel corso di laurea su "Metodologia e organizzazione del servizio sociale". Argomento dello stage è proprio la valutazione della "peer education" e l'obiettivo è il desiderio di tentare di proporre uno strumento di valutazione unico e sistematico dell'educazione tra pari. Lo stage si svolge al Servizio educazione e promozione alla salute e di riferimento per le attività alcologiche dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Ente che tra l'altro coordina tutti i servizi di alcologia sul territorio.


Intervista a Veronica Montibeller


Da qui com'è arrivata a collaborare con Alcooperiamo?

Lo "stage", che svolgo con la supervisione del professor Bruno Bertelli, mi ha permesso subito di fare una panoramica sul lavoro del Servizio in particolare sul territorio trentino dove sono molteplici i progetti in atto. Da questa ricognizione ho scoperto Alcooperiamo, progetto in linea con le mie ricerche sulla "peer education" attivo da sei anni con la formazione di un grande numero di "peer leader". La scelta di lavorare su Alcooperiamo nasce dai requisiti specifici del progetto che ben si prestano al lavoro di valutazione di ricaduta, in particolare l'anzianità del progetto. La bibliografia sull'argomento infatti spiega che gli effetti della "peer education" si vedono con il tempo e non nell'immediato a caldo.

Insomma è emersa piena sintonia ...

Direi di sì. Non appena ho preso contatto con Donatella Vanzetta del Servizio Alcologia fiemmese e Cristina Giacomelli dell'istituto di istruzione "La Rosa Bianca", che coordinano Alcooperiamo, abbiamo verificato la coincidenza di interessi da parte mia di (continua clicca su leggi tutto)approfondire la "peer education" e loro per realizzare un bilancio di questi primi sei anni. Così è nato il progetto "Giovani, peer education e alcol: quali effetti?".

Com'è strutturato il progetto?

Parte da un questionario ai "peer leader" ed a tutti gli studenti del primo e ultimo anno delle superiori di Cavalese, Tesero, Predazzo e Pozza di Fassa. Le domande spaziano da dati sui consumi di alcol, abitudini legate ai suoi consumi ma anche informazioni su come i ragazzi organizzano il loro tempo libero, sul loro atteggiamento verso eventi senza la distribuzione di bevande alcoliche. Ed ancora pareri sul rapporto tra alcol e guida, sulla validità o meno della "peer education", sui luoghi comuni legati all'alcol ed infine se sia ipotizzabile un futuro senza alcol. Aggiungo che il questionario ha come obiettivo quello di dare voce ai ragazzi e renderli protagonisti della fase valutativa chiedendo direttamente a loro quali ritengano essere gli effetti della "peer education" su loro stessi. I questionari distribuiti da novembre 2011 sono circa 600 e finora ne sono stati raccolti 444.

La fase successiva cosa prevede?

Una volta che avremo raccolto tutti i dati tireremo le somme cercando di interpretare questa articolata serie di risposte e di capire se il lavoro svolto finora con la formula della "peer education" da Alcooperiamo ha sortito effetti con le possibili differenze generazionali e le valutazioni su consumo e altri aspetti. Tutto questo lavoro, che terminerà a fine maggio, sarà la base per la mia tesi che partirà nella fase successiva.

Quanto del tuo lavoro si è svolto in Fiemme?

Grazie alla collaborazione di Cristina Giacomelli e Donatella Vanzetta ho lavorato poco in valle ma la scelta è stata anche voluta per mantenere una posizione esterna e raccogliere risultati più veritieri. Aggiungo inoltre che il questionario non è stato proposto con una veste formale ed ufficiale con loghi di enti ma si è presentato ai ragazzi col logo dell'università e una mia breve presentazione per metterli assolutamente a loro agio.

Quali esiti ti aspetti da questo lavoro?

Ritengo che sarà un riferimento importante per tutti i servizi che operano su questi temi e permetterà a loro di capire se quello che si sta facendo va bene o va aggiustato il tiro.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)