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Varese: rapporto sui consumi di sostanze

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I giovani della movida varesina sono bevitori «abituali del fine settimana», che consumano alcolici più di quattro volte al mese. Il 51% di essi, nel corso della propria vita, ha assunto stupefacenti, tra cui marijuana, ecstasy e cocaina. Sostanza, quest'ultima, il cui consumo è in aumento. Questi sono i risultati che emergono dall'analisi dei questionari distribuiti dalla Cooperativa lotta contro l'emarginazione nel corso dell'Alcol prevention day del 6 giugno scorso e dal rapporto Asl sulle dipendenze realizzato su un campione di famiglie e studenti del territorio nazionale (in totale circa 12mila questionari).
MARIJUANA
Ecco i risultati dei questionari distribuiti il 6 giugno, durante l'alcol prevention day. Su 61 ragazzi che hanno scelto di compilare un questionario anonimo, 35 hanno dichiarato di aver provato sostanze stupefacenti nel corso della propria vita. Al primo posto c'è la marijuana. Al secondo, l'ecstasy, poi gli allucinogeni e la cocaina.
Nel campione, per le droghe più consumate, si registra un'età di inizio che, per l'hashish è di 16 anni e mezzo, per l'ecstasy è di 20, per la cocaina di 21. Il 54,3% ha confermato di aver assunto sostanze stupefacenti nel mese scorso e il 22% durante quella stessa sera.
COCAINA IN AUMENTO
Il consumo di cocaina è in aumento. Lo dimostrano i dati più recenti diffusi dall'Asl di Varese. In particolare, si osserva un consumo crescente con l'aumentare dell'età per entrambi i sessi. Nel rapporto sulle dipendenze si evince che, a Varese, per quanto riguarda le ragazze i consumi maggiori si registrano tra le 19enni, con un picco del 4,9%, come in Lombardia. Ci vanno forte anche le 17enni, con un dato di consumo locale alto rispetto al dato nazionale e regionale (4% confronto il 3,7% della Lombardia). Per quanto riguarda i maschi, il consumo di cocaina risulta molto vicino a quello dei giovani italiani e lombardi, ad eccezione dei 19enni che a Varese fanno uso di «coca» meno dei coetanei (Varese 8,3%, Italia 10,2 %, Lombardia 10,1%).
Il 51% dei giovani intervistati durante l'alcol prevention day superava i limiti di alcol consentiti per la guida (0,5 grammi per litro di sangue). Questo stando ai 121 giovani, di cui 100 maschi e 21 femmine, che si sono sottoposti alla prova dell'etilometro. «Un campione che, seppur piccolo, è rappresentativo del fenomeno varesino» conferma Rita Galluzzi, responsabile dipartimento dipendenze della cooperativa lotta contro l'emarginazione. Nel dettaglio, ecco i risultati delle prove: 9 giovani non avevano nel sangue nessuna traccia di alcol, 50 risultavano sotto il limite di 0,5. 26 tra 0,5 e 0,8. 27 tra 0,8 e 1,5. Nove sopra 1,5. I valori più alti sono stati riscontrati da mezzanotte in poi. Il 43,8% del campione a rischio, formato dai giovani con un tasso di alcolemia sopra il livello legale o che avevano assunto droghe, ha dichiarato di sentirsi lucido. Un altro 43,8% né lucido né alterato. Solo il 12,5% si sentiva alterato. Il 60%, inoltre, si sentiva in grado di guidare. Riguardo al mezzo di trasporto utilizzato per tornare a casa, l'85% del campione a rischio ha dichiarato che si sarebbe messo alla guida. Il 71% ha dichiarato che avrebbe aspettato un po' di tempo prima di mettersi al volante, senza bere. Il 57% che non avrebbe fatto guidare un amico al proprio posto.
Non sono stati ancora comparati questi dati a quelli delle edizioni precedenti dell'alcol prevention day, quindi è ancora presto per stabilire se il trend confermi la riduzione di consumo riscontrata negli anni passati. Per il 2010 si sta valutando l'ipotesi di organizzare un'intera settimana di sensibilizzazione.