Veneto: aumentano i ricoveri per alcol nel territorio dell'ULSS 2
Veneto: aumentano i ricoveri per alcol nel territorio dell'ULSS 2
I controlli tra i giovani incrementano l'azione preventiva sanitaria
L'uso di cannabis è il più alto in Veneto. In crescita epatite C e disturbi mentali
Si abbassa l'età media delle persone con problemi legati all'abuso di alcol seguite dal Servizio Tossicodipendenze dell'Ulss 2. Grazie ai controlli su strada e sui luoghi di lavoro, il Ser.T. ha in cura soggetti sempre più giovani. L'invio precoce dei soggetti è fondamentale ma servono anche la prevenzione e le politiche di contenimento dell'offerta. I ragazzi, sempre meno responsabilizzati e spesso inseriti in contesti familiari pedagogicamente inesistenti, vedono l'uso di sostanze legali e illegali (spesso mix di droghe e alcol) come "normali" riti di crescita. Il primo contatto con l'alcol si ha proprio in famiglia, verso gli 11 o 12 anni, con la consumazione della prima birra durante una serata in pizzeria. I dati illustrati ieri dal responsabile del Ser.T. Serse Polli e da Luigi Turco durante la conferenza dei sindaci dell'Ulss 2, organizzata proprio nella sede del servizio, parlano anche di una generale omogeneizzazione dei consumi rispetto al resto della Regione (nel Feltrino però c'è un consumo più alto di cannabis rispetto alle altre Ulss venete), ma anche di un allarme epatite C. «È purtroppo una malattia cronica, contratta a causa dell'uso per via endovenosa delle sostanze. Si presentano spesso anche disturbi mentali causati dalle sostanze stupefacenti». Tra i dati positivi c'è la quasi completa scomparsa di Aids e di overdose, assenti da tanti anni, così come il rientro dell'allarme cocaina. Gli utenti curati nel 2009 sono stati 631 di cui il 40% per droghe e il 60% per alcol (tra quest'ultimi ci sono anche 19 minori), mentre quest'anno gli utenti al mese di aprile erano già 420 (non tutti nuovi utenti), ma sono ancora basse le domande di cura rispetto alle persone che realmente ne avrebbero bisogno. Il dottor Turco ha illustrato il piano 2010 del Ser.T che tra le azioni fondamentali vede il rafforzamento della collaborazione con consulte giovani, scuole e medici di base, l'innovazione delle prassi di cura e la comunicazione.