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Venezia: lavoratori dell'aereoporto Marco Polo, tolleranza zero sull'alcol

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Lavoratori del Marco Polo, tolleranza zero sull'alcol
Il direttore dell'aeroporto di Tessera, Valerio Bonato, scrive un'ordinanza raccomandando sobrietà: sospensione a chi sgarra e a chi non controlla


di Marta Artico


TESSERA. L'ordinanza si chiama "sobrietà in aeroporto" ed è stata firmata ed emessa ieri mattina dal direttore del Marco Polo di Venezia, Valerio Bonato. La materia è quella dell'alcol e dei bicchierini di troppo. In sostanza è vietato, con effetto immediato, a chi lavora in aeroporto l'uso di alcol, anche se in modica quantità, per tutto l'orario di lavoro. Tutti sono avvisati. «La mancata consapevolezza a riguardo», si legge nell'ordinanza firmata dal direttore dell'Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) comporterà la sospensione cautelativa della "carta d'identità aeroportuale" al trasgressore, a chi l'ha servito e a chi non sia intervenuto».


Nessuno è esente, visto che per la sicurezza di chi frequenta l'aeroporto, tutti sono chiamati a cooperare: è un punto sottolineato all'inizio della nota e al quale Bonato tiene particolarmente.


La preoccupazione in ordine all'assunzione di alcolici, spiega l'ordinanza, è emersa durante l'incontro in Prefettura a Venezia di lunedì mattina, durante il quale si è parlato di tematiche legate alla sicurezza e agli handler.


Ad accendere i riflettori sulla questione è stata l'organizzazione sindacale Usb, che ha avanzato la necessità urgente di una "pronta e tempestiva regolamentazione della materia". Detto fatto. «Ho tirato fuori il problema a margine dell'incontro», conferma Gianpietro Antonini, segretario di Usb-Trasporti, «parlando di mezzi obsoleti, mancanza di personale, dispositivi di protezione individuale.


Tra le varie questioni ho fatto presente che è meglio prevenire alcuni problemi piuttosto che sospendere poi le persone. Alcuni lavoratori, specialmente durante il periodo natalizio, hanno festeggiato bevendo un bicchiere in più. È un problema che esiste e bisogna tenere conto che c'è una legge precisa in materia: prima delle analisi è meglio fare un'ordinanza».


Insomma, prevenire è meglio che curare. La direzione aeroportuale ha dunque preso provvedimenti. Niente multe o atti di altro genere, anche perché non sono emerse evidenze e i controlli sono in capo al datore di lavoro, ma un richiamo da parte del direttore del Marco Polo, alla "sobrietà".


«Abbiamo attivato la consapevolezza della persona e la responsabilità solidale», precisa Bonato. «La sobrietà è necessaria come l'ordine e la disciplina, indispensabili perché funzioni un'aerostazione e la gente si senta sicura. La questione era stata toccata anche durante l'incontro che si svolge tra Enac, handler, datori di lavoro, società di gestione e sindacati. L'alcol è comparabile, nella sua perniciosità, al fumo, già interdetto da tutta l'area aeroportuale. La sicurezza va coltivata ogni giorno in ogni suo aspetto».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)