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Venezia: sicurezza, i bar di Rialto si pagano le guardie

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A Santa Margherita i residenti si lamentano del rumore, ma tra Erbaria e campo bella Vienna è una questione di igiene e decoro. E gli esercenti corrono ai ripari

IL GAZZETTINO

Dopo le esternazioni dei residenti di campo Santa Margherita, che, senza demonizzare musica e aggregazioni giovanili, chiedono solo il rispetto delle normative e un minor fracasso musicale, torna alla ribalta la situazione di Rialto. Dove il problema non è tanto il rumore, ma l'igiene e il decoro, con ubriachi, bottiglie rotte, deiezioni, frastuono fino all'alba.
L'area realtina, di sera, si divide in tre distinte zone: campo Bella Vienna, campo San Giacometo ed Erbaria, il lembo che si affaccia sul Canal Grande. La sorpresa del venerdì sera sono i body guard, la vigilanza privata che i gestori dei bar si accollano per rendere sicuri i loro esercizi e le zone a loro limitrofe. Ci sono, ad esemoio, al bar "Al Muro" e al ristorantino "Ancòra". Sono gli stessi gestori a presidiare i territori: campo Bella Vienna è guardato a vista da "Il Muro", fino all'una e trenta di notte. I ragazzi del bar spazzano il plateatico prima di chiudere, la musica è ad alto volume all'interno del locale, ma decisamente inesistente a pochi metri dalla porta, custodita dalla sorveglianza. «Ci arrabbiamo se qualcuno fa confusione o rompe bicchieri e bottiglie - raccontano i gestori - Purtroppo dobbiamo rilevare la grande maleducazione dei giovani veneziani, che rappresentano i gruppi più numerosi. C'era una gelateria che ci rubava senza licenza il mestiere, ma esistono tuttora bar di mescita senza bagno, aperti fino alle 2 di notte. Così gli avventori vanno ad orinare ovunque. L'aggregazione è fenomeno positivo, ma non può rivelarsi fastidiosa. Basterebbe che dopo la nostra chiusura comparisse una divisa, come deterrente al chiasso ed poco decoro verrebbe subito risolto, nonché il pericolo di spaccio di stupefacenti, cosa normale quando si ritrovano molti ragazzi».
Ma chi, dopo le 23, vende alcolici e bottiglie in barba alle ordinanze comunali (ce n'è una del sindaco che vieta la vendita di alcolici da asporto dopo le 21)? C'è ad esempio un chiosco in campo Bella Vienna, che offre dolciumi, ma che in un secchio contiene e commercia lattine e bottiglie di birra e di vino. Più in là, all'imbocco del sottoportico che conduce al tribunale, una bancarella offre frutta e verdura, ma anche le stesse lattine e bottiglie. Entrambi i chioschi chiudono verso le 2, quando ormai la frittata è fatta e numerosi giovani si abbeverano "a canna" da bottiglie di vetro.
Il "popolo della notte" giungono verso mezzanotte in campo San Giacometo: alcuni portano voluminosi bonghi ed iniziano a suonare mentre gli altri bevono, ballano, gridano, si stordiscono, aspettando la chiusura dei locali per spostarsi in Erbaria, dopo che i clienti seduti ai tavolini in "canalasso" se ne sono andati. Qui si assiste a ubriacature, al lancio di bottiglie sui muri, alla comparsa di bottiglie di superalcolici, ai bisogni fisiologici espletati in calle dell'Aranzeria o più in là, verso la base del ponte di Rialto, alle lattine gettate qui e là. «Ogni tanto assistiamo a risse fra ubriachi - testimoniano i gestori del ristorante Ancòra, posto a mezzo fra campo San Giacometo e l'Erbaria, come il Bancogiro - anche noi ci salvaguardiamo con la vigilanza privata. Ci sono serate in cui i giovani arrivano portando un carretto con batterie da macchina per diffondere dagli amplificatori ed al alto volume musiche da cd fino all'alba. Noi creiamo in Erbaria una situazione di pregio ed un servizio per i clienti come avviene in tutte le città artistiche d'Europa; non vogliamo sentirci imputati di essere fautori di quel che avviene nell'area dopo la chiusura degli esercizi. Basterebbe un controllo da parte della polizia municipale o dalle forze dell'ordine». Intanto, verso l'una, la musica dei bonghi viene contrastata da quanto viene diffuso da una sorta di mini discobar, a mezzo del sottoportego del Banco Giro. I bassi fanno tremare le budella, ma tutto è festa, sballo, incontro. Alle 3 i giovani iniziano a disperdersi, a rientrare a casa. Restano gli ubriachi, devastati e stesi negli anfratti.