Verona: nel rapporto dell'UNICEF dati preoccupanti sul bere giovanile
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VERONA E I GIOVANI. Nel rapporto dell'Unicef i dati sulla nostra città
«Un ragazzino su due fa abuso di alcolici»
Il prefetto: «Mappare le realtà che aiutano i ragazzi»
«Adolescenza, il tempo delle opportunità». Si chiama così il rapporto annuale dell'Unicef sulla condizione dell'infanzia nel
mondo consegnato ieri mattina al prefetto Perla Stancari e all'assessore ai servizi sociali Stefano Bertacco. Il documento di
140 pagine è stato portato in prefettura da una delegazione di membri del comitato Unicef veronese, composta dalla presidente
Adele Bertoldi e da Nicola Brotto, accompagnati dal direttore dei servizi dell'istituto don Calabria Alessandro Padovani e
dal presidente della cooperativa sociale di servizi socio-educativi L'Albero Francesco Righetti.
Adele Bertoldi ha spiegato: «Il rapporto è tradotto in 60 lingue. Si tratta di un'analisi della condizione minorile nel mondo
e vuol essere uno strumento per capire come vanno effettivamente le cose.
Ci sono tante problematiche da affrontare ma è stato anche raggiunto un grande risultato: grazie alle vaccinazione e
all'attenzione dei volontari per la salute, la mortalità infantile sotto i 5 anni è diminuita dai 16 agli 8 milioni».
Poi la presidente dell'Unicef Verona ha spostato l'attenzione sulla situazione nella nostra città: «A Verona ci sono circa
70mila adolescenti. Il 45 per cento dei giovani tra gli 11 e i 14 anni beve alcolici. E' una situazione allarmante già di per
sé ma diventa ancor più grave se consideriamo che il 20 per cento degli adolescenti a livello mondiale soffre di situazioni
di disagio psichico che l'utilizzo di alcolici non aiuta certo a risolvere. Di sera le uniche insegne che si vedono accese,
anche in città, sono quelle dei bar».
«Che modelli proponiamo ai giovani? Dobbiamo fare qualcosa ma manca l'organizzazione perchè le associazioni che si occupano
di minori possano lavorare coese per raggiungere un obiettivo comune». Padovani ha aggiunto: «Non ci dev'essere gelosia tra
un ambito di osservazione e l'altro bensì condivisione». Righetti ha commentato: «Anche le famiglie devono aiutare i figli e
comprendere i disagi che possono incontrare».
Il prefetto Perla Stancari ha proposto: «Sarebbe importante mappare le associazioni che aiutano i minori. Potreste creare un
elenco di questo tipo da consegnarci per poter monitorare meglio la situazione». Poi la Stancari ha aggiunto: «Sono convinta
che la condivisione tra i giovani sia il modo migliore per creare personalità forti. L'abuso di alcol viene visto dai ragazzi
come fuga dalle problematiche ma è un comportamento che provoca danno».
Il prefetto ha sottolineato: «Mi piace il titolo dato al rapporto Unicef: "il tempo delle opportunità". Questo è il momento
giusto per lavorare, per evitare di trovarsi in situazioni scabrose fra qualche anno».
Anche il successivo incontro con l'assessore Bertacco in Comune ha soddisfatto la presidente Bertoldi: «Abbiamo già fissato
un ulteriore incontro. Le istituzioni hanno dimostrato di essere sensibili alla tematica. Dobbiamo riuscire a creare un
ambiente amico per i giovani».