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Verona: nuovi laboratori di analisi chimica per individuare le nuove droghe

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Le nuove droghe si scoprono a Verona
RICERCA E INVESTIMENTI. Presentati i rinnovati laboratori di analitica chimica e biochimica forensi grazie anche al contributo di Fondazione Cariverona e Università. A Medicina legale si individuano le sostanze sintetiche da inserire nelle tabelle del ministero della Salute


Verona. Ci sono sempre droghe nuove. Sempre di origine sintetica. Spesso più «aggressive» rispetto alle vecchie, capaci di potenziare i sintomi anche di otto volte. Dal 2009 a oggi nella tabella delle sostanze stupefacenti sono state inserite ben 200 nuove sostanze. Nella maggior parte dei casi si tratta di cannabinoidi e catinoni sintetici. È importante scoprire le nuove sostanze per riuscire a soccorrere il paziente che si presenta nei pronti soccorso con sintomi altrimenti difficilmente identificabili. E per scoprire queste sostanze servono strumenti. Per avere strumenti servono finanziamenti. E con l'aria che tira, sappiamo tutti quanti tagli ci sono stati, anche nel campo della ricerca. Ieri mattina sono stati presentati alla stampa i rinnovati i laboratori di analitica chimica e biochimica forensi della sezione di Medicina legale del dipartimento di sanità pubblica e medicina di comunità dell'Università di Verona (servizio di Medicina legale dell'Aoui Verona). Il potenziamento della struttura è stato reso possibile grazie ad un importante finanziamento dell'ateneo nell'ambito dei fondi destinati alle grandi attrezzature, dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata e della Fondazione Cariverona, per un investimento complessivo di circa un milione di euro. L'intervento è stato presentato da Alessandro Mazzucco rettore dell'Università degli Studi di Verona, da Franco Tagliaro direttore della sezione di Medicina legale dell'Università, da Claudia Rimondo, coordinatore operativo nazionale del Sistema di allerta precoce del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, diretto da Giovanni Serpelloni. Alla presentazione anche Marco Valdinoci, vicedirettore responsabile delle attività istituzionali Fondazione Cariverona e Pier Paolo Benetollo, direttore sanitario azienda ospedaliera universitaria integrata. Grazie a queste nuove apparecchiature le potenzialità dei laboratori si estendono alla più sofisticate analisi tossicologiche, come la ricerca nei campioni biologici e nei materiali di composti tossici, farmaci pericolosi e sostanze d'abuso sequestrati dalla forze di polizia, nonché alla determinazione accurata di proteine di interesse biomedico. Si amplierà anche lo spettro di sostanze identificabili, includendo le nuove droghe la cui struttura ad oggi è poco o affatto nota. « Il rinnovamento dei laboratori si basa essenzialmente sull'acquisto di nuovi strumenti basati sulla moderna spettrometria di massa e sulle tecnologie microanalitiche e ad elevata efficienza. Sono stati acquistati tre nuovi spettrometri di massa ad elevatissima risoluzione e sensibilità e cinque sistemi di separazione molecolare basati sulla cromatografia in fase gassosa, liquida e in elettroforesi capillare», ha spiegato il professor Tagliaro, «è in fase di acquisizione anche un rivelatore di fluorescenza con eccitazione laser, che sarà impiegato per la ricerca di nuovi indicatori chimici e biochimici per l'abuso di sostanze» Come ha evidenziato il rettore Mazzucco, queste importanti potenzialità di analisi non comuni in ambito biomedico sono poste al servizio dei dipartimenti dell'ateneo, in particolare a supporto di studi di farmaco-tossicologia, proteomica e metabolomica e dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata, sia con finalità di ricerca che assistenziali. Un'altra area di applicazione riguarda il servizio di analisi tossicologica per privati e aziende, che già oggi è svolto dai laboratori del servizio di medicina legale e che rappresenta una fonte importante di auto-finanziamento direttamente legato alla ricerca scientifica. Uno studio, condotto da Franco Tagliaro, con da Federica Bortolotti, Rossella Gottardo, Eloisa Liotta, Jennifer Pascali, nato con lo scopo di studiare e caratterizzare il fenomeno delle nuove droghe sul territorio italiano, dall'inizio del 2010 e fino ai primi mesi del 2012 ha raccolto 54 prodotti commerciali differenti per un totale di 885 confezioni. La ricerca ha dimostrato come molti preparati disponibili in smart shops e nei siti internet dedicati contengono sostanze psicoattive spesso non tabellate.


Alessandra Vaccari


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)