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Verona, ULSS 20: sospese 1.620 patenti in un anno per guida in stato di ebbrezza

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Alcol, sospese 1.620 patenti in un anno
ALLARME. I dati forniti dal Dipartimento dipendenze dell'Ulss 20 rivelano che il fenomeno è in aumento. Istituiti a Marzana dei corsi per

mettersi al volante in sicurezza. Sono il 58 per cento di quelle complessivamente ritirate dalla prefettura. «Uno su cinque è recidivo. E uno

su dieci non è idoneo alla guida»
Verona. Oltre la metà delle patenti ritirate agli automobilisti veronesi rientra nell'ambito dei controlli contro la guida in stato

d'ebbrezza. Che il culto di Bacco sia particolarmente diffuso a Verona, come nel resto del Veneto, è cosa nota. Ma i dati forniti dall'Unità

di alcologia del Dipartimento Dipendenze dell'Ulss 20, parlano chiaro: secondo la Prefettura, nel 2010 su 2.787 sospensioni, 1.620 (cioè il

58 per cento) sono state causate dall'alcol. Il che significa più di quattro al giorno. Le campagne di sensibilizzazione aiutano a limitare

il fenomeno ma, a giudicare dai recenti fatti di cronaca, non sempre gli automobilisti sono consapevoli dei rischi che corrono e a cui

sottopongono gli altri, quando si mettono al volante dopo aver bevuto uno o più bicchieri di troppo. Basti pensare a quanto avvenuto domenica a Bosco di Sona: un motociclista di 46 anni è stato sbalzato dalla moto su cui stava viaggiando, dopo aver urtato contro la vettura (rubata) guidata da un automobilista risultato positivo all'alcol test. E solo due settimane fa, una studentessa del Marco Polo è stata investita in Germania da un uomo che guidava ubriaco. Ma il vizio è difficile da debellare. «Il 17 per cento delle revisioni per la patente interessa recidivi, cioè persone a cui è stata sospesa più di una volta. E il 9 per cento dei casi presi in considerazione vengono ritenuti non idonei», spiega Silvana Beltrame, responsabile dell'Ufficio di Medicina legale, che si occupa della Commissione Patenti (deputata a valutare l'idoneità alla guida di varie tipologie di automobilisti). A supporto dell'attività della Commissione, nella sede di Alcologia dell'ospedale di Marzana sono stati istituiti dei corsi con cicli di tre incontri di un'ora e mezza a cadenza mensile, rivolti proprio a chi tende a ricaderci. «La frequenza non è obbligatoria, ma viene rilasciato un attestato di partecipazione, di cui la Commissione tiene conto», conclude la Beltrame. L'età media delle persone che hanno preso parte ai corsi nel 2010 va dai 30 ai 39 anni per gli uomini e dai 40 ai 49 anni per le donne, che risultano in netta minoranza, confermando il trend degli anni precedenti.
«A Verona, dal 2001 a oggi, sono stati oltre 1.300 i frequentanti dei corsi Alcol e guida dell'Unità di Alcologia di Marzana e al Sert di

Soave», sostiene Maurizio Gomma, facente funzioni di Direzione del Dipartimento dipendenze dell'Ulss 20. «Negli anni, il numero di

partecipanti è andato aumentando: ora sono circa duecento». Un corso di «guida sicura», per insegnare i rischi legati all'abuso di alcol. «Ai

partecipanti del corso, che di solito arrivano da noi arrabbiati e convinti di aver subito un sopruso con il ritiro della patente, spieghiamo

che non si tratta di un torto personale ma del rispetto di una legge precisa, l'articolo 186 del Codice della strada», è il commento di Gian

Paolo Brunetto, responsabile dell'Unità di alcologia del Dipartimento dipendenze. «Vogliamo che capiscano l'importanza dei comportamenti

corretti alla guida e in generale nei confronti dell'alcol». Chi si mette al volante dopo aver alzato troppo il gomito, infatti. ha una falsa

percezione della distanza e della velocità, rischia di essere vittima di uno stato di sonnolenza e di veder ridotti i propri freni inibitori,

credendo di essere pienamente cosciente, anche quando non lo è.
Manuela Trevisani


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)