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Versilia: aumentano gli habitué della sbornia del week end, a rischio le donne sole

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Medici del Sert in allarme sono quattromila gli etilisti
Aumentano gli habitué della sbornia del week end, a rischio le donne sole. L'iniziativa di quattro baristi: un premio a chi vende più aperitivi analcolici


QUERCETA. Le abitudini cambiano ma il vizio dell'alcol rimane: soprattutto tra i giovani. La nuova tendenza, diffusa anche tra i giovanissimi versiliesi, si chiama binge drinking, ovvero l'abbuffata alcolica del fine settimana. Per arginare il fenomeno, quattro bar di Querceta, insieme all'Associazione dei club alcologici territoriali, si sono inventati un aperitivo analcolico. Chi è riuscito a venderne di più ieri è stato premiato: così prevedeva l'iniziativa. Anni fa con il termine alcolizzato si indicava chi non potevano fare a meno, ogni giorno, di bere superalcolici e vino. Oggi, tra gli etilisti o tra chi rischia di diventarlo, c'è anche chi si ubriaca soltanto il week end. La prassi: tour del sabato o del venerdì sera: aperitivo, ritrovo al pub e finale in discoteca. Si passa dal vino alla birra per finire coi superalcolici, e a fine serata si arriva ad un tasso alcolemico elevato.


A mettere in guardia sul fenomeno è Guido Intaschi medico del Sert di Viareggio, dove ha in cura circa 300 persone con problemi alcolici gravi. «Questo dato - spiega Intaschi - rappresenta soltanto la punta dell'iceberg. In Versilia abbiamo stimato circa 4000 persone con problemi alcolici. Se da un lato sono diminuiti gli alcolizzati "classici", dall'altro cresce questa nuova tendenza che è persino più dannosa».


In Versilia il consumo pro capite annuo di alcol (10 litri di alcol anidro), in linea con quello Regionale, non scende ai livelli di 6 litri, obiettivo al quale punta il ministero della Salute. «Stiamo aiutando una sessantina di persone - spiega Bruno Vangelisti, presidente di Acat Versilia - anche con l'aiuto della loro famiglia. Per lo più sono le donne che cadono in questa spirale a causa della solitudine. Per i giovani, invece, rimane difficile chiedere aiuto».


Intanto, quattro bar del comune di Seravezza - La Parigina, 2 di picche, La Piazza, e Punto d'Incontro - si sono inventanti questa iniziativa. È la prima edizione di Aperitivo Analcolico. I quattro caffè hanno proposto ai loro clienti un cocktail analcolico, e il barista che è riuscito a venderne di più è stato premiato ieri sera nel corso della Festa Medievale di Querceta. «Vogliamo incentivare abitudini sane di vita - dice Piero Giannini, consigliere del comune di Seravezza - Con questa tecnica i bar non diminuiscono le vendite e le persone ci guadagnano in salute». E l'associazione Acat ha tenuto a ribadire che questo progetto non è un'azione proibizionista. "Il nostro scopo - continua Vangelisti - è quello di informare i cittadini sui danni che provoca l'alcool, ma soprattutto dimostrare che ci si può divertire gustando bevande analcoliche".


Tiziano Baldi Galleni


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)