Versilia: la prevenzione preoccupa gli stranieri
Versilia: la prevenzione preoccupa gli stranieri
Fermate i fiumi di alcol che stanno per riversarsi sulle piu' belle spiagge italiane. L'appello giunge dalle colonne
dell'autorevole settimanale britannico "The Observer" che cita lo scontento causato in Versilia, "una delle strisce di
spiaggia piu' esclusive d'Europa" da una norma appena entrata in vigore nel Belpaese. Una norma che "curioso a dirsi, e'
stata introdotta come parte di una revisione del codice della strada, il cui scopo principale e' quella di ridurre
drasticamente la guida in stato d'ebrezza".
"La maggior parte degli italiani", scrive ancora il giornale, "va in spiaggia in moto o auto e da oggi, una volta raggiunta
la riva, avra' la possibilita' di bere quanto vuole dalle 17 alle 20 prima di ripartire per casa o per una notte fuori".
Sotto accusa la possibilita' di vendere alcolici sette giorni su sette nei chioschi lungo la spiaggia, con annessa licenza
per organizzare eventi danzanti e party. Dice all'Observer il sindaco di Pietrasanta, Domenico Lombardi: "E' incredibile, e'
come dire a un ragazzo 'prima di andare in discoteca fatti un bel goccetto, doppio'".
Di tono simile le dichiarazioni del sindaco della vicina Forte dei Marmi, Umberto Buratti: "Da noi il turismo e' di alta
qualita', abbiamo esattamente 100 concessioni per stabilimenti. Se ognuna dovesse ricevere la licenza per aprire la sera,
avremmo cento bar-ristoranti sulla spiaggia e la nostra riviera diverrebbe irriconoscibile. Qua la gente viene per trovare
tranquillita'".
E per questo paga, aggiunge l'Observer, parecchio: "Forte dei Marmi, destinazione preferita dai ricchi russi, mette in
vendita appartamenti da due piccole camere da letto a cento metri dal mare al costo di un milione di sterline".
Un paradiso messo a repentaglio da un codicillo, l'articolo 54 comma 2 del nuovo codice, secondo il quale gli stabilimenti
balneari hanno la possibilita' di organizzare piste da ballo e smercio di alcolici "ogni giorno della settimana".
Orrore in Versilia, dove gia' ci si vede ridotti alla stregua di una spiaggia di quelle che servono da sfogatoio alle grandi
citta': truzzi in gippone, tamarri in suv e coatti in harley-davidson che bevono, urlano, lo fanno strano e poi ripartono
sgommando e lasciandosi dietro un tappeto di bottiglie di vetro e bicchieri di plastica.
Addio alla favola bella della Versiliana, dove il Vate satireggiava nel pineto dietro la sua Ermione? Non sia mai: tra
Viareggio e Camaiore si sta gia' pensando a come aggirare la norma con una serie di oculate regolamentazioni municipali.
Ma Gianluca Pini, il deputato leghista "il cui collegio elettorale comprende le localita' balneari low-cost attorno a
Rimini" e che ha sponsorizzato la norma, ribatte: "si puo' mettere un limite al volume della musica, ma non si possono
limitare le feste". Chiarissimo. Eppure, conclude l'Observer, "l'Italia e' tra i paesi in Europa con i peggiori dati riguardo
la sicurezza stradale. Nel 2008 le morti sulla strada sono state quasi 5.000, quasi il doppio rispetto al Regno Unito". In
particolare "le aree costiere, sovraffollate di discoteche, vantano la strade piu' insidiose, soprattutto nei finesettimana".
Il Vate, sulla costa versiliese, sta per essere spodestato dal Gallo Cedrone.