Viareggio: l�ordinanza c è ma l�alcol si vende...e scattano le multe
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Nel bottiglione tracannato in due c'è il Bailey's, crema di whisky mescolata a quello che capita. Sono le 23 al rione Marco Polo e le due ragazze, poco più che ventenni, non vogliono ingerenze. Quando Filippo Passaglia, consigliere di Asp per una sera dalla politica alla strada, offre la confezione gratuita con l'etilometro per una che la prende, c'è l'amica chiede strafottente: «Mela posso mettere nella...?». Il bottiglione resta l'oggetto cult della festa rionale. La sfida è mescolare il più alto numero di alcolici. Ma anche con il vino non si scherza, rigorosamente nel vetro, 8 euro il formato maxi agli stand. E spumante come piovesse. Con contorno di tanta birra, portata da casa o consumata a bicchieroni. D'altra parte, per raggiungere un alto tasso alcolico basta seguire i consigli dei cartelli esposti dai banchetti ambulanti: tequila, rhum e pera, Martini, il ponce al mandarino. Tutto entro i 21 gradi, sapore di zucchero puro, basta un assaggio perché scatti il mal di testa, il glucosio che moltiplica l'effetto della gradazione. Davanti alla farmacia in via Marco Polo i volontari del Comitato "Non la bevo" si sono conquistati un ampio spazio, supportati dall'Azienda speciali pluriservizi che ha aderito all'iniziativa: gli etilometri gratuiti sono disponibili in farmacia e vanno a ruba, i palloncini bianchi con la scritta "Non la bevo" finiscono nelle mani dei bambini e di lì, magari, in quelle dei fratelli maggiori. La "carretta" del rione se li porta in giro insieme alla musica, rigorosamente techno. Insieme all'immancabile beverone esibito da un giovanotto orgoglioso del gesto. "Cercasi vacca": il cartello in verde spicca sul peluche nero. Il proprietario del costume, età intorno ai 25 anni, si sottopone all'alcoltest offerto dalla postazione del comitato: 1,55 è il risultato. Per fortuna non deve guidare, spiega: «Sono di Lucca ma ho la casa a Viareggio e vado a piedi». Lo ripete un paio di volte, quasi a convincersi che sia vero. O forse è solo molto confuso. Manca poco alla mezzanotte: una manciata di minuti ed entra in vigore l'ordinanza del sindaco che vieta di vendere alcol di qualsiasi tipo. Il test vede schizzare in alto i valori: «Abbiamo registrato anche 2,41», spiega l'operatrice. E qualcuno toccherà anche quota 3, conquistandosi un triste primato. Se di dato positivo si può parlare - sottolinea l'assessore Vittorio Fantoni - «è che si vedono i bottiglioni, ma nelle mani di giovani adulti». Vero. Rispetto ad un paio di anni fa, quando il comitato iniziava la propria esperienza nel rapporto con la città e le istituzioni, in giro per la festa si vedono meno ragazzini sbronzi. «Il Comune ha fatto la sua parte - spiega Emanuela Palagi, psicologo, una delle anime del comitato - così come gli organizzatori dei rioni che si sono messi per la prima volta intorno al tavolo con noi. Quelli che sembrano proprio non sentirci, ancora, sono i commercianti». Impossibile dargli torto. Basta farsi un giro nei supermercati della Versilia, nei giorni precedenti le feste rionali: i liquori che vanno per la maggiore vengono collocati in apposite scaffalature ai lati dei corridoi, così da essere facilmente reperibili. I rintocchi dell'orologio battono mezzanotte. Primo bar, all'angolo tra la via Marco Polo e via Fratti. Cinque minuti dopo l'ora X la guardia giurata, dall'interno, informa che «è chiuso» e manda indietro gli avventori. Poco dopo scopriremo che in realtà resta ancora aperto, ma il "trucco" serve a far smaltire un po' di tasso alcolico. Il giro continua: all'angolo tra via don Bosco e via Palestrina la birra alla spina va a fiumi, nonostante si sia fatta mezzanotte e un quarto. I proprietari del chiosco sono lucchesi, come ci racconta lo scontrino: 2 euro per la birra piccola acquistata a mezzanotte e 17 minuti, decisamente fuori tempo massimo. Come fa notare l'agente della polizia municipale che spunta dal nulla, in borghese, proprio mentre stiamo pagando. La reazione dei commercianti è scocciata: «Ma stiamo lavorando...». Gli agenti della squadra annonaria chiedono i dati anche ai consumatori, poi procedono: 300 euro la sanzione e sbaraccare tutto l'armamentario. I due agenti si dissolvono nella notte, per continuare il giro, sicuri di trovare in fallo ben più di un commerciante. Come facciamo anche noi, in compagnia di Emanuele Palagi, che si presta a fare da testimone per il "Tirreno". A don Bosco, in piazza della chiesa, il chiosco sull'angolo tra via Venezia e via Maroncelli continua a mescere bevande alcoliche: è mezzanotte e mezza quando, nella ressa, acquistiamo rhum e pera. Le ragazzine in fila, invece, ci danno di sangrilla. Chiediamo lo scontrino, ma i gestori spiegano: «Non lo facciamo...». Li ritroveremo poco dopo l'una, impegnati a chiudere le tende, assaliti da ragazzi ubriachi che non sentono ragioni e ottengono l'ultima birra. Non resta che sperimentare come si comportano i bar. In molti hanno chiuso appena scattata la mezzanotte: niente alcol-niente bar, è il messaggio. Nemmeno per un cappuccino o una cioccolata come avevano promesso gli organizzatori, sottolinea Palagi. In via Maroncelli ce n'è uno preso d'assalto. Entriamo. Alla cassa chiediamo una birra. Lo scontrino batte l'ora: 0,41. Quattro euro per una Beck's, che ci viene servita direttamente alla cassa nel bicchiere di plastica. Onore al chiosco "dal Compare", invece: davanti alla chiesa all'una e un quarto propone birra rigorosamente analcolica. Che nessuno compra.