338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Vicenza: baby alcolisti, ormai è un'emergenza

cufrad news alcologia alcol alcolici alcolismo baby alcolisti adolescenti

L'età dei ragazzi che comincia a bere si è abbassata notevolmente. Sempre più minorenni finiscono all'ospedale anche in coma

etilico «Bussino alle porte al Sert, soprattutto, se sono minorenni. Non verranno nè catalogati nè schedati. Il servizio di

contrà S. Domenico è aperto: accogliamo genitori, ragazzi, insegnanti e non possiamo che lanciare un appello anche per i più

giovani, quelli che cominciano a bere in età adolescenziale: maschi o femminile che siano, e che non sanno quali danni

l'alcol può provocare al cervello. Irreparabili. Anche perchè non se ne accorgono subito».
Vincenzo Balestra responsabile del servizio contro le tossicodipendenze dell'Ulss 6 non si sorprende che la notte di

Capodanno in molti ospedali del Vicentino siano stati ricoverati ragazzi che avevano bevuto in maniera spropositata, e che

non erano in grado nemmeno di reggersi in piedi, alcuni addirittura in coma etilico. «L'alcol assunto in maniera spropositata

è una droga capace di modificazioni molto lente - prosegue Balestra -, mentre per i ragazzi gli effetti sono immediati. La

sbronza arriva in poco tempo:qualche cocktail, birra, miscugli vari e il gioco è fatto, poi si continua finchè non si sta

male».
Un "gioco" subdolo, terribile. Spesso a mezzanotte sono già ubriachi, ma la notte per loro è solo all'inizio. Perlopiù sono

ragazzini dai 15 ai 16 anni, a volte ancora più giovani. Sono convinti che le "happy hours drug", come le chiamano siano in

grado di cancellare in un attimo timidezze, complessi e problemi.
Spesso camminano affiancati uno all'altro per reggersi in piedi creando una sorta di catena capace di farli sentire più

forti, anche se gli anelli sono debolissimi e corrono il rischio di aprirsi in ogni istante. Del resto l'alcol è a portata di

mano: in casa , in famiglia, lungo le strade. «I modelli sono sempre gli stessi: amici, famiglia. E non è un problema di

classe sociale. Riguarda tutti- continua il responsabile del Sert- e a preoccuparci sono i ragazzi giovani, anzi

giovanissimi. Si fanno del male. E non se ne rendono conto. Senza contare che oltre alle campagne dell'Ulss 6 non c'è altro

in giro per quanto riguarda la prevenzione. Ad ogni ora del giorno e della notte su ogni canale televisivo la testa dei

ragazzi è martellata da spot che invitano a consumare vino, birra e anche superalcolici. E se poi vediamo i personaggi nei

quali i ragazzi si identificano, nemmeno loro passano indenni da sostanze stupefacenti o alcol». Un altro segnale di allarme

arriva dalla prefettura dove ogni anno le statistiche parlano chiaro: quelle del 2009 indicano circa 2.200 patenti ritirate

per infrazioni al codice della strada, di queste 1.200 riguardano la guida in stato di ebbrezza e il 5 per cento interessa

giovani e non solo che si mettono al volante dopo aver usato sostanze stupefacenti. «Numeri che la dicono lunga- dicono da

contrà Gazzolle- e per l'anno appena trascorso le cifre non sembrano diminuire».
«Non bastano le sanzioni del codice della strada. I ragazzi devono essere informati, devono capire in tutti i modi a che cosa

vanno incontro, perchè rischiano la vita. Non devono - conclude Balestra - vedere il Sert come un servizio in cui viene

distribuito il metadone e basta. Tutta l'équipe parla con genitori e insegnanti. Ma i ragazzi sono sempre troppo pochi

rispetto a quanto accade lungo le strade. E non solo la notte di San Silvestro, ma in tutti i fine settimana che vengono

consacrati con il rito della sbornia».
Chiara Roverotto